Test genetici per individuare le mutazioni geniche che caratterizzano un tumore e, sulla base di quelle, dare al paziente una cura mirata e ‘su misura’: è la cosiddetta diagnostica di precisione, che sta diventando sempre più importante in campo oncologico ponendo, però, un problema di costi oltre che di accesso da parte dei pazienti. Il tema è stato affrontato nell’ambito del Congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) e gli esperti hanno evidenziato come oggi molti degli avanzamenti in campo oncologico siano appunto legati a test specifici. Oggi, sottolinea il direttore dell’Oncologia medica all’Ospedale Niguarda di Milano, Salvatore Siena, “l’Italia si posizione bene su questo fronte: nel nostro paese, infatti laddove esiste un farmaco utile ed approvato dall’Aifa per una terapia a bersaglio molecolare, è anche previsto il relativo test di diagnostica molecolare rimborsato dal Servizio sanitario nazionale. E sono varie le mutazioni geniche legate a tumori che, se rilevate con i test di diagnostica molecolare, permettono delle cure mirate: ad esempio la mutazione her2 per il tumore al seno o la Egfr nei tessuti, la Raf per il cancro al colon o del Trk in vari tumori. Il settore oncologico è però in trasformazione e continuano ad arrivare nuovi farmaci; sarà quindi necessario avanzare anche nel sistema della diagnostica molecolare”. Ciò, rileva, “porta anche ad un risparmio per lo Stato, perché si riesce a dare il farmaco mirato solo al paziente che sicuramente ne beneficerà, e con minori effetti collaterali. La prospettiva è che in futuro i costi dei test si abbassino aumentandone la domanda e l’utilizzo”.
immagine di repertorio