Un operaio di 39 anni si e’ visto recapitare ieri la lettera di licenziamento dalla Magneti Marelli di Sulmona perche’ – secondo l’azienda – avrebbe taciuto, con fraudolenza, il fatto di essere ristretto agli arresti domiciliari. L’uomo era stato arrestato con altre sette persone, il 23 gennaio scorso, dai carabinieri nell’ambito di un’operazione contro lo spaccio di sostanze stupefacenti. Il Tribunale del riesame ha respinto il ricorso per la rimessione in liberta’ di sette degli otto arrestati – tra cui lui – tutti accusati a vario titolo di traffico ingente di sostanze stupefacenti. “L’applicazione di una misura cautelare per fatti estranei all’attivita’ di lavoro, se non crea problemi all’attivita’ produttiva dell’azienda, non puo’ incidere assolutamente sulla posizione lavorativa e non puo’ quindi determinare il licenziamento” affermano i legali dell’uomo, avvocati Alessandro Margiotta e Catia Puglielli che hanno gia’ annunciato di voler impugnare il provvedimento.
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