Bankitalia, il cyber risk e’ ritenuto rilevante solo dal 17 per cento degli intermediari

L’attenzione delle banche nei confronti dei rischi emergenti e’ ancora contenuta. Lo segnala la Banca d’Italia nella Nota di stabilita’ finanziaria e vigilanza. Il cyber risk e’ ritenuto rilevante solo dal 17 per cento degli intermediari. Cio’ presumibilmente dipende, almeno in parte, dal fatto che la platea di imprese che sono molto esposte a questo rischio e’ relativamente ristretta. Secondo l’indagine Invind, infatti, circa il 60 per cento di imprese ritiene questa tipologia di rischio non importante per la propria attivita’. La quota maggiore delle banche intervistate, circa il 44 per cento, considera rilevanti i rischi naturali e climatici, ma solo il 7 per cento ritiene questi rischi “molto rilevanti” (nel caso del rischio di insolvenza di un debitore questa percentuale e’ invece pari al 45 per cento). La quota di banche che ritengono importanti i rischi operativi per la concessione del credito e’ superiore tra quelle di maggiore dimensione. Cio’, secondo Bankitalia, puo’ dipendere da una maggiore capacita’ di questi intermediari di tenere conto nei propri modelli di rischi piu’ complessi da valutare. Fa eccezione il rischio cibernetico, dove la distribuzione e’ piuttosto omogenea tra banche.

Oltre la meta’ delle banche tiene conto delle polizze piu’ frequentemente sottoscritte dalle imprese (rischio di insolvenza di un debitore dell’impresa e le altre tipologie di rischio operativo) nel processo di concessione del credito. E’ quanto emerge dall’indagine sui rischi operativi delle imprese e coperture assicurative contenuta nelle Note di stabilita’ finanziaria e vigilanza della Banca d’Italia. L’analisi utilizza i risultati di una sezione monografica dell’indagine regionale sul credito bancario (Regional Bank Lending Survey) condotta dalla Banca d’Italia nei primi mesi del 2023. I principali risultati mostrano che, sebbene una percentuale elevata di banche consideri rilevanti i rischi operativi ‘tradizionali’ (quali incendio, furto e insolvenza di un debitore dell’impresa), l’attenzione riservata ai rischi ‘emergenti’ (climatico e soprattutto cyber) e’ meno diffusa. Molti intermediari, anche tra quelli che ritengono rilevanti i rischi operativi, non tengono conto, sia per la concessione del credito sia per il pricing, della presenza di eventuali coperture assicurative, soprattutto per le tipologie di rischi ‘emergenti’. Una quota elevata delle banche intervistate (oltre l’80 per cento) ritiene rilevante il rischio di insolvenza di un debitore dell’impresa. La percentuale cala in misura significativa (circa il 60 per cento) per la categoria degli “altri rischi operativi” (furto, incendio, trasporto merci, e responsabilita’ verso terzi). Data l’ampia diffusione delle coperture contro questi rischi, alcune banche potrebbero non ritenere necessario considerarli nel processo di concessione del credito. Una parte degli intermediari potrebbe anche valutare che questa categoria di rischio non abbia in genere un impatto determinante sulla capacita’ delle imprese di far fronte ai propri debiti finanziari.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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