Benessere equo e sostenibile, la classifica di Istat regione per regione

Nel 2018 la situazione del complesso delle misure del Bes (Benessere equo e sostenibile) è in miglioramento: quasi il 40% degli indicatori per i quali è possibile il confronto mostrano una variazione positiva rispetto all’anno precedente mentre risultano inferiori ma significative le percentuali di quelli che peggiorano (31,8%) o rimangono sostanzialmente stabili (29,1%). I domini che esprimono la maggiore diffusione degli andamenti positivi sono Innovazione, ricerca e creatività (86% di indicatori con variazione positiva), Benessere economico (80%) e Lavoro e conciliazione dei tempi di vita (67%). Il dominio Relazioni sociali, con oltre un terzo degli indicatori in peggioramento, è quello che mostra le maggiori criticità nel breve periodo. Lo indica l’Istat nella sesta edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile. Il confronto con il 2010 evidenzia una più chiara tendenza positiva, il 53,4% degli indicatori confrontabili presenta variazioni positive (62 su 116). Questo risultato è in parte associato ai decisi miglioramenti del dominio Salute (80% degli indicatori in miglioramento) e di quello Ambiente (9 indicatori su 14 variano positivamente). Tuttavia, nel complesso dei domini la quota di indicatori che peggiorano è significativa (36,2%), evidenziando un gap rispetto al pieno recupero delle condizioni di benessere sperimentate prima dell’ultima crisi economica, specialmente per i domini Relazioni sociali, Paesaggio e patrimonio culturale, Benessere economico. L’analisi degli indici compositi di dominio conferma il tono positivo che emerge dalla precedente analisi della diffusione dei segnali di miglioramento. Nel 2017, 8 dei 13 indici compositi aggiornabili mostrano un miglioramento rispetto all’anno precedente. In particolare si segnala un peggioramento per Salute e Istruzione, che interrompe il trend positivo degli ultimi anni. Per quanto riguarda la sicurezza si registra invece un miglioramento. Segnali positivi emergono nel Benessere economico, con riferimento alle condizioni economiche minime, nel Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, nel Paesaggio e patrimonio culturale, nell’Ambiente e nell’Innovazione, ricerca e creatività. Gli indici compositi relativi alla soddisfazione per la vita, alle relazioni sociali e alla partecipazione politica mostrano un arretramento che, nel caso dei primi due, si estende anche al confronto con il 2010. 

L’analisi degli indicatori compositi conferma il gradiente Nord-Mezzogiorno già osservato nei precedenti rapporti. Sui 15 indici compositi considerati, i valori di quelli del Nord sono in 12 casi superiori a quelli del Centro, che evidenzia una situazione più favorevole solamente rispetto ai compositi di Politica e istituzioni, Omicidi e Innovazione, ricerca e creatività. In 14 casi, sia il Centro sia il Nord hanno valori superiori a quelli del Mezzogiorno, con l’unica eccezione costituita dai reati predatori, prosegue l’Istat. Un diverso tipo di analisi, che considera le posizioni regionali rispetto ai 5 gruppi definiti dai quintili, il primo caratterizzato dalla situazione più problematica (il quintile della difficoltà), l’ultimo da quella relativamente più favorevole (il quintile dell’eccellenza) segnala una situazione molto favorevole per Trento e Bolzano, rispettivamente con il 62,8% e il 57,4% degli indicatori che ricadono nel ”quintile dell’eccellenza” e meno del 10% all’estremo opposto, nel ”quintile della difficoltà”; seguono altri due territori a statuto speciale, la Valle d’Aosta e il Friuli-Venezia Giulia (Figura 4). Un profilo di benessere medio-alto caratterizza Lombardia ed Emilia-Romagna. La più alta concentrazione di indicatori nel ”quintile della difficoltà” si trova in tre regioni del Mezzogiorno, Calabria, Sicilia e Campania, per le quali oltre la metà degli indicatori Bes ricade nel 20% con i valori più bassi.

Significative eccezioni si riscontrano in Piemonte e Liguria, che si discostano dalle altre regioni settentrionali per una quota piuttosto bassa di indicatori nel quintile dell’eccellenza; in Abruzzo e Sardegna, dove la situazione del benessere è più positiva rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno; nel Lazio, che presenta un profilo del benessere particolarmente polarizzato in virtù di un’alta concentrazione di indicatori nel ”quintile della difficoltà” (più vicino all’Abruzzo che alle altre regioni del Centro) insieme a una quota di indicatori nel ”quintile dell’eccellenza” superiore a quelle di tutte le altre regioni centrali. L’analisi territoriale è completata da uno sguardo d’insieme sull’andamento degli indicatori compositi per regione e dominio. Il miglioramento degli indici su lavoro, benessere economico e ambiente appare generalizzato tra le regioni, così come l’arretramento nell’istruzione, nelle relazioni sociali, nella politica e nella soddisfazione per la vita, conclude l’Istat.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Immobiliare, affitto medio in rialzo del 2,3 per cento

 L’affitto medio in Italia ha registrato un aumento del 2,3% nell’ultimo mese, secondo le recenti …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *