“L’auspicata crescita del 2025 va tutta costruita da zero” secondo Confcommercio. Per l’associazione il Pil di febbraio “sarebbe rimasto fermo a gennaio e cresciuto dello 0,2%”. Congiuntura Confcommercio precisa inoltre che “manca la spinta dei consumi”, deboli a gennaio (+0,3%) anche a causa delle tensioni sugli energetici. “L”inizio del 2025 conferma le caratteristiche di disfunzionamento dell’economia italiana: ai robusti presupposti per una crescita dei consumi, favoriti anche dall’occupazione elevata, dai redditi reali crescenti e da un’inflazione sotto controllo, non corrisponde un coerente sviluppo della spesa delle famiglie”.
Secondo Confcommercio, “appare comunque difficile riconquistare il terreno perso in termini di prodotto lordo: il trascinamento nullo ereditato dal 2024 non sarebbe migliorato nel primo bimestre dell’anno”. L’associazione calcola infatti che ci vorrebbe un’accelerazione nel secondo quarto a +0,5% e una prosecuzione vivace nel secondo semestre solo per raggiungere una variazione del Pil a +0,7%. “I numeri di quest’accelerazione sarebbero, tuttavia, – fa notare – fuori linea rispetto alle variazioni trimestrali registrate nell’ultimo biennio”. Per quello che riguarda in particolare i consumi, “l’evoluzione è stentata e permane al di sotto del suo potenziale”, con una spiegazione del freno alla spesa deriverebbe dall’effetto ‘percezione’ che i consumatori avrebbero dell’effettiva dinamica dei propri redditi.