Crollo del 40% dei consumi di gelato artigianale in Italia, per effetto delle chiusure forzate, dei limiti agli spostamenti e della paralisi del turismo nazionale e soprattutto straniero. Sono le stime rese note dalla Coldiretti in occasione del gelato day, l’unica giornata che il Parlamento Europeo abbia mai dedicato a un alimento, nata per promuovere l’arte gelatiera nel vecchio continente. Un dato in contro tendenza con il boom delle consegne a domicilio, che nel 2020 hanno registrato una crescita del 113% rispetto al 2019 secondo l’ultimo report dell’Osservatorio “gelato-Delivery”. Non sufficienti, però, a compensare il calo dei consumi dovuto al mancato consumo al tavolo e alle chiusure. La pandemia, infatti, ha condizionato le abitudini di consumo in tutto il mondo penalizzando fortemente le 39mila gelaterie nazionali che danno lavoro a 75 mila persone. Una situazione di difficoltà che si ripercuote a cascata sull’intera filiera poiché nelle gelaterie italiane vengono utilizzati 220 milioni di litri di latte, 64 milioni di chili di zuccheri, 21 milioni di chili di frutta fresca e 29 milioni di chili di altri prodotti durante l’anno, con un evidente impatto sulle imprese fornitrici impegnate a garantire ingredienti di qualità.
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