I pensionati italiani al 31 dicembre 2020 sono pari a circa 16 milioni

I pensionati italiani al 31 dicembre 2020 sono pari a circa 16 milioni, di cui 7,7 uomini e 8,3 donne. Tra il 2012 e il 2020, aumenta visibilmente anche la differenza tra le mediane del reddito pensionistico di maschi e femmine, segno di una crescita della diseguaglianza di genere tra i pensionati. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Inps. La differenza tra le mediane del reddito pensionistico di uomini e donne aumenta visibilmente a partire dal 2012 sia per i trattamenti di anzianità (da circa 400 a 550 euro) che per quelli di vecchiaia (da circa 200 a 250 euro). Anche lo scarto interquartile è significativamente aumentato sia per le pensioni di anzianità che per quelle di vecchiaia. Tra gli uomini, l’aumento è rispettivamente del 67 e dell’83%. Tra le donne, l’aumento è invece del 84% per le pensioni di anzianità e del 148% per le pensioni di vecchiaia. In rapporto al contesto macroeconomico la dinamica della spesa pensionistica evidenzia un rallentamento della crescita a partire dal 2014. Tuttavia, il rapporto tra il numero di pensionati e occupati si mantiene su un livello che è tra i più elevati nel quadro europeo. Inoltre, il rapporto tra l’importo complessivo delle pensioni (in termini nominali) e il numero di occupati è cresciuto del 70% tra il 2001 e il 2020.

Dall’analisi di Quota 100 emerge che la misura è stata utilizzata prevalentemente da uomini, da soggetti con redditi medio-alti e relativamente con maggior frequenza da dipendenti pubblici. Se ci si limita invece ai dipendenti del settore privato, oltre al genere e al reddito, assume un ruolo chiave anche la salute negli ultimi anni di carriera. E’ quanto rileva l’Inps nel suo XX Rapporto annuale. Rispetto agli impatti occupazionali di Quota 100, l’analisi condotta su dati di impresa non mostra evidenza chiara di uno stimolo alle maggiori assunzioni da parte dell’anticipo pensionistico. Quota 100 ha permesso il pensionamento anticipato di 180mila uomini e 73mila donne nel biennio 2019-20, mentre Opzione Donna ha portato circa 35mila pensionamenti nello stesso periodo.

Concentrando l’attenzione sulle aziende stabilmente attive in tutti e dodici i mesi tra marzo 2020 e febbraio 2021 è pari a circa 1,3 milioni si osserva che: il 43% non ha mai utilizzato la Cig, il 18% ha fatto ricorso alla Cig solo nella primavera del 2020 e ha usato 192 milioni di ore. E’ quanto rileva l’Inps nel suo XX Rapporto Annuale. Il 17% l’ha utilizzata anche in altri mesi del 2020 per un totale di 514 milioni di ore, mentre il 23% ha usato la Cig anche nei primi mesi del 2021 per un numero di ore pari a 1,373 milioni. E

Per quanto riguarda il sostegno offerto ai lavoratori autonomi e ad alcune categorie di lavoratori dipendenti – indennità di 600 e 1.000 euro – per le quali nel corso del 2020 complessivamente sono stati effettuati 8.8 milioni di pagamenti per un importo complessivo di quasi 6 miliardi di euro, di cui le erogazioni per autonomi e stagionali superano il 70% del totale. E’ quanto rileva l’Inps nel suo XX Rapporto annuale. Il numero di beneficiari è pari a 4,2 milioni, e ciascuno ha ricevuto in media circa 1.400 euro.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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