Il 59,1% delle pensioni ha un importo mensile inferiore ai 1.000 euro

Il 59,1% delle pensioni ha un importo mensile inferiore ai 1.000 euro. La quota di pensionati con reddito al di sotto di questa soglia scende al 32,8%, per la possibilità di cumulo di più trattamenti pensionistici. Lo ha reso noto l’Inps. La spesa pensionistica sostenuta per l’erogazione delle pensioni sotto i 1.000 euro è il 26,7% del totale, mentre la quota dei redditi pensionistici che appartengono alla stessa classe di importo si dimezza al 11,6%, sempre a causa del cumulo di più trattamenti. Nelle classi di reddito più basse si concentrano soprattutto le prestazioni di tipo assistenziale, che rappresentano una forma di assistenza alle persone più disagiate, per motivi economici e/o fisici, e le pensioni ai superstiti, che sono per loro natura di importo più basso di quelle del dante causa, essendo calcolate come una percentuale di queste ultime.

Per tutte le classi di importo superiore ai 1.000 euro mensili, l’incidenza dei pensionati è maggiore di quella delle pensioni. In particolare, il 39,1% dei pensionati percepisce redditi pensionistici mensili compresi tra i 1.000 e i 2.000 euro, mentre nella stessa classe ricade solo il 25,1% delle pensioni. I pensionati che percepiscono più di 2.000 euro al mese rappresentano il 28% del totale e il 52,8% sulla spesa pensionistica complessiva, mentre nella stessa classe le pensioni sono il 15,7% e pesano per il 41,6% sulla spesa pensionistica complessiva. Nelle classi di importo mensile più elevate si concentrano principalmente le pensioni di vecchiaia e/o anzianità/anticipate, caratterizzate da importi medi più alti rispetto agli altri tipi di pensione. Nel Mezzogiorno, infatti, il numero dei pensionati con redditi pensionistici sotto i 500 euro mensili rappresenta il 13,7%, nel Centro il 9,4% e nelle regioni settentrionali il 7%; in termini assoluti, il distacco si accentua ancor più se si osservano i pensionati con redditi pensionistici compresi tra 500 e 1.000 euro mensili che nel Mezzogiorno sono pari al 27,2%, quota che scende al 20,6% nelle regioni del Centro e ancora al 18,6% in quelle settentrionali. Di conseguenza, i pensionati residenti al Nord che percepiscono redditi più elevati, in particolare compresi tra 1.500 e 2.000 euro mensili, superano di circa 7 punti percentuali quelli del Mezzogiorno e di circa 3 punti quelli del Centro. Infine, i pensionati delle classi di reddito pensionistico più alte, oltre i 2.000 euro mensili, residenti nel Mezzogiorno sono il 22,5%, contro oltre il 30% in ognuna delle due altre aree geografiche

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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