Negozianti e commessi sono tra le categorie più colpite dalla prima ondata di Covid, con 191 mila occupati in meno, nel commercio, registrati dall’Istat nel secondo trimestre rispetto a un anno prima. La propensione al consumo, del resto, e’ scesa di dieci punti percentuali, nello stesso arco di tempo, e la spesa e’ diminuita molto di piu’ del potere d’acquisto.
Gli occupati del settore si sono ridotti del 5,8% e la contrazione e’ stata ancora maggiore per i lavoratori indipendenti e gli autonomi senza dipendenti, come i piccoli negozianti (-12,7%). Ora, di fronte alla seconda ondata, le previsioni delle associazioni imprenditoriali per la fine dell’anno vedono nero. Se proseguiranno le chiusure obbligate nelle zone rosse e arancioni, Confesercenti stima che 4,2 miliardi di euro di spesa, nel prossimo mese e mezzo, si sposteranno dal commercio fisico a quello online, dei quali 700 milioni solo per il black friday degli sconti pre-natalizi. L’ecommerce e’, del resto, l’unico che ha tenuto, nell’anno del Covid. Secondo i dati Istat, presentati in un’audizione alla commissione Attivita’ produttive della Camera, le vendite non alimentari sono diminuite del 13,5% nei primi 9 mesi dell’anno mentre quelle sul web crescevano del 29,2%. C’era stato un ritorno alla crescita, da agosto, anche per la grande distribuzione, nel contesto di recupero dell’attivita’ economica del terzo trimestre, ma non per i negozi tradizionali. Il terzo trimestre aveva visto anche un aumento dei posti di lavoro vacanti fino all’1,1%, in crescita di 0,2 punti percentuali dal trimestre precedente, che e’ un segno di come le aziende si fossero rimesse alla ricerca di personale. Poi, pero’, con il “riemergere della pandemia e il ritorno a misure di contenimento e, per alcune attività, di chiusura”, osserva l’Istat, “il recupero dell’attivita’ economica si è, probabilmente, interrotto a ottobre”. Cosi’ la fine dell’anno rischia di avere di nuovo il segno meno. Per i pubblici esercizi, le previsioni della Fipe Confcommercio, anticipano una perdita di fatturato di 10 miliardi di euro, pari al 40%, nel quarto trimestre. “Gli scenari piu’ catastrofici per il 2020 parlano di 50 mila imprese a rischio e 300mila posti lavoro in bilico”, afferma, all’assemblea annuale della Fipe, il presidente Lino Stoppani, chiedendo nuovi aiuti.