In Italia nel 2022 sono state 1888 le nuove diagnosi di infezione da HIV e 403 i casi di Aids

In Italia nel 2022 sono state 1888 le nuove diagnosi di infezione da HIV e 403 i casi di Aids, come emerge dai dati pubblicati dall’Istituto superiore di Sanità.

A preoccupare sono le diagnosi tardive: sono in aumento i ‘late presenters’, ovvero le diagnosi tardive di persone che si testano quando è già comparsa la presenza dei sintomi della malattia. “È un fenomeno che molti medici vicini alla nostra associazione ci hanno spesso segnalato negli ultimi tempi – evidenzia in una nota Bruno Marchini, presidente di Anlaids Onlus – Secondo i nuovi dati il 58% delle nuove diagnosi sono persone che hanno un numero di Cd4 (le cellule del sistema immunitario che vengono attaccate dal virus) inferiore a 350 mm per microlitro di sangue. Il 42% di questi ‘late presenters’ hanno già le infezioni definenti la sindrome da immunodeficienza acquisita. Inoltre, se in termini numerici, la classe di età più interessata è quella 40-49, se sommiamo le percentuali, la classe di età dai 50 in su mostra circa il 30% delle nuove diagnosi”.

Ci sono anche buone notizie, evidenzia l’associazione. Parlando di ‘continuum of care’, i famosi obiettivi 95-95-95 che l’Oms ha indicato per il 2030 (cioè riuscire entro questa data ad avere il 95% di diagnosi, la stessa percentuale in trattamento farmacologico e sempre il 95% con la carica virale soppressa), nel nostro paese possiamo dire che abbiamo il 95% di persone HIV+ con diagnosi ricevuta, il 95% di queste in trattamento, e il 93% in soppressione virale.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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