Inail, la maternità pesa sul lavoro delle donne

La maternità in Italia pesa in modo consistente sul lavoro delle donne: tra i 25 e i 49 anni – secondo un’elaborazione Inail su dati Istat riferiti al 2021 – è occupato solo il 53,9% delle donne con un figlio fino a sei anni a fronte del 73,9% delle donne senza figli. Il carico di cura nel nostro Paese ricade invece ancora poco sugli uomini che invece in caso di due figli hanno un tasso di occupazione più alto rispetto a chi ne ha soltanto uno (89,08% tra i 25 e i 49 anni contro 88,45%). Il rapporto tra la nascita dei figli e le dimissioni dal lavoro – si legge nello studio Inail – si conferma sbilanciato a sfavore del genere femminile. Circa il 70% delle donne recede dal contratto di lavoro per la difficoltà di conciliare lo stesso con la cura della prole (il 24% per ragioni legate all’azienda), contro il 7,5% degli uomini. La popolazione delle lavoratrici è per l’83,8% dipendente e per il 16,2% indipendente (di queste ultime il 7,7% sono in proprio), mentre nella media nazionale questa ripartizione è rispettivamente al 78,4% e 21,6% “a conferma del fatto che le donne prediligono un lavoro più stabile rispetto ai loro colleghi uomini”. Guardando il tasso di occupazione per genere, bisogna confrontare i livelli di istruzione di laurea o superiore per trovare una quasi equità tra i due sessi. Secondo il Rapporto Bes 2021 il gap tra le donne senza carichi familiari e quelle con figli piccoli si riduce all’aumentare del livello di istruzione delle stesse. Rapportando i due tassi di occupazione con al denominatore quello delle donne senza figli (100 indicherebbe l’uguaglianza tra i due tassi), se la donna ha almeno la laurea il valore del rapporto raggiunge quasi quota 93, scende a 70,9 se il titolo di studio è un diploma e crolla a 48,7 per le donne con titoli di studio inferior

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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