Scendono le richieste di cassa integrazione nel 2023. Secondo l’Osservatorio sulla cassa integrazione sono state autorizzate alle aziende 422,3 milioni di ore di fermo complessivo con un calo del 29% rispetto al 2022 e di circa il 90% rispetto al periodo della pandemia, nel 2020, quando anche grazie agli interventi sulla cassa Covid, furono autorizzati 4,3 miliardi di ore alle aziende.
A dicembre 2023 le ore di cassa integrazione autorizzate sono state 29.136.163 con un calo del 25,4% su novembre e del 36,9% su dicembre 2022. Cala anche il tiraggio, ovvero l’effettivo utilizzo delle ore di cassa: nei primi 10 mesi dell’anno ne sono state utilizzate appena il 25,23% di quelle autorizzate, quindi circa 89,3 milioni su 354,1 autorizzati. Nell’intero 2021 nel complesso il tiraggio era del 39,74% mentre nel 2022 era sceso al 31,59%. Cresce l’occupazione quindi (a novembre, ultimo dato Istat disponibile gli occupati sono cresciuti di 30mila unità sul mese e di 520mila sullo stesso mese del 2022) e si riduce la richiesta di cassa integrazione con le aziende spesso alla ricerca di più personale.
Diminuisce pure la richiesta di indennità di disoccupazione: in 11 mesi le richieste di Naspi e Discoll sono state 2,044 milioni con un calo dell’1,7% sullo stesso periodo del 2022 nonostante la lieve impennata di novembre (253.551 domande, +3,3%). Se le ore di cassa integrazione ordinaria (quella rivolta alle aziende industriali che sospendono o riducono l’attività aziendale a causa di eventi temporanei e transitori come per esempio le avversità atmosferiche) sono diminuite lievemente (quasi 229, 5 milioni con un calo del 3,55%), quelle di cassa straordinaria (per ristrutturazione, riorganizzazione e riconversione aziendale e per crisi aziendale di particolare rilevanza sociale) sono state 177,92 milioni con un calo del 12,04%. Il calo è stato più consistente per la cig in deroga (per lavoratori di imprese escluse dalla cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria in settori che versano in grave crisi) con 1.666.390 ore e un calo del 94,09%) e per i fondi di solidarietà. In questo caso (per i settori che non rientrano nella cig) sono state autorizzati quasi 13,26 milioni di ore di fermo (-89,49%).