Inps, il numero di pensioni di vecchiaia aumenta del 7,42 per cento

Quasi 800.000 pensioni liquidate nel 2020 con un boom dei trattamenti di vecchiaia “rimbalzati” dopo il crollo del 2019 legato all’aumento dell’eta’ da 66 anni e sette mesi a 67 anni. L’Inps scatta una fotografia sui flussi di pensionamento e segnala una crescita delle nuove pensioni liquidate sul 2019 del 7,42% a 795.730 e un aumento per quelle di vecchiaia del 62,94% arrivando a quota 255.813. Diminuiscono invece le pensioni anticipate rispetto all’eta’ di vecchiaia (sono nel 2020 277.544 con una riduzione del 7,41%) dopo la fuga dal lavoro registrata nel 2019 grazie a Quota 100 e al mantenimento dei requisiti per l’uscita a qualunque eta’ a 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 per le donne) oltre a tre mesi di finestra mobile. In pratica l’anno scorso sono andati in pensione con Quota 100 anche coloro che erano rimasti bloccati negli anni precedenti e avevano anche requisiti superiori rispetto ai 64 anni di eta’ e 38 di contributi richiesti mentre nel 2020 hanno usato questa possibilita’ prevalentemente coloro che arrivavano ad avere i requisiti solo in quell’anno. L’eta’ media alla decorrenza delle nuove pensioni liquidate aumenta nel complesso nel 2020 rispetto al 2019 ma cala per quelle anticipate anche grazie a Quota 100 e alle misure correlate Se nel 2019 le pensioni anticipate sono state quasi il doppio di quelle di vecchiaia a causa dell’introduzione di Quota 100 per le prime e dell’innalzamento dei requisiti di eta’ a 67 anni per le seconde, nel 2020 le pensioni liquidate nelle due categorie si equivalgono. Restano stabili le pensioni liquidate ai superstiti (da 228.571 a 225.736) mentre si riducono gli assegni di invalidita’ liquidati, da 55.150 a 36.637. L’assegno medio per il complesso delle nuove pensioni liquidate e’ pari a 1.240 euro con grandi differenze tra le tipologie. Per la vecchiaia l’assegno medio e’ di 893 euro mentre per le anticipate che si basano su un numero piu’ alto in media di anni di contributi versati e’ di 2001 euro al mese. L’assegno di invalidita’ e’ in media di 792 euro mentre quello ai superstiti e’ di 768 euro. Tra le categorie i lavoratori dipendenti privati sono quelli per i quali sono state erogate piu’ pensioni (339.716) con un assegno medio di 1.345 euro. Per gli ex dipendenti pubblici le pensioni liquidate sono state 150.053 con un assegno medio di 1.998 euro mentre per gli autonomi (compresi i parasubordinati) le pensioni nuove liquidate sono state 237.688 con un assegno medio di 847 euro. Gli assegni sociali liquidati sono stati 68.273, in forte crescita sul 2019 sempre a causa dell’innalzamento dei requisiti di eta’ proprio nel 2019 (416 euro l’assegno medio). L’assegno medio di pensionamento piu’ basso in assoluto e’ quello dei parasubordinati che hanno cominciato a contribuire solo dal 1996 e hanno il sistema interamente contributivo con 270 euro al mese (36.202 gli assegni liquidati nell’anno). Per quanto riguarda l’eta’ al momento del pensionamento aumenta l’eta’ alla decorrenza in generale, ma diminuisce quella di uscita con la pensione anticipata proprio grazie alle misure introdotte dal Governo gialloverde. Unica eccezione per il calo dell’eta’ alla decorrenza per le pensioni anticipate e’ il settore pubblico che vede l’eta’ media complessiva passare da 65,4 a 65,9 e quella delle anticipate salire da 63 a 63,1. L’eta’ di decorrenza per i superstiti passa da 72 a 73,7 anni. Per il Fondo lavoratori dipendenti privati l’eta’ media alla decorrenza totale sale da 66,5 a 67 anni ma quella delle pensioni anticipate cala da 62 anni a 61,4. Sale anche l’eta’ di decorrenza per i superstiti da 75 a 75,4 anni. Per i commercianti l’eta’ media alla decorrenza nel complesso passa da 66,3 a 66,8 mentre l’eta’ alla decorrenza per le anticipate passa da 63 a 62,4 anni

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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