Istat prevede Pil Italia a -8,9%

Una contrazione più forte del previsto, seguita da un rimbalzo faticoso e legato all’arrivo dei vaccini. Una situazione che, almeno nel breve termine, non permetterà ai consumi di ripartire. L’Istat vede un po’ più nero sull’andamento dell’economia italiana per il 2020 e il 2021. Nelle sue prospettive rivede al ribasso le stime sul Pil nazionale e stima una “marcata contrazione”, pari a -8,9%, per l’anno in corso, seguita da una “ripresa parziale” a +4% nel 2021.

A sorprendere non è tanto la limatura al ribasso delle stime per l’anno in corso, quanto quella sul rimbalzo del prossimo anno. Rispetto al +6% previsto dal Governo nella Nadef, infatti, la stima dell’istituto di statistica indica una ripresa più lunga e difficile. E così, spiega la stessa Istat, per la prima volta nella storia italiana il rimbalzo economico dipende strettamente dall’andamento della crisi sanitaria.Il quadro economico risulta infatti “fortemente condizionato dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria e dalla disponibilità e dalla tempistica di somministrazione del vaccino”, spiega Istat.

Al rimbalzo contribuiranno sicuramente le misure prese dallo stesso esecutivo, così come quelle legate al Recovery and Resilience Facility Program, che “potrebbero rappresentare un ulteriore e robusto stimolo agli investimenti”, chiarisce l’istituto di statistica.Ma intanto il peggioramento del quadro economico avrà conseguenze dirette, in primo luogo, sul mercato del lavoro. Per l’Istat nel 2020 il tasso di disoccupazione diminuirà del 9,4% per poi tornare a crescere nel 2021 fino all’11%. Non saranno meno gravi le conseguenze sull’andamento dei consumi.

L’Istat vede nero per l’anno in corso, che sarà caratterizzato da “un’ampia riduzione dei consumi delle famiglie”, pari a -10%, oltre che “un deciso aumento” della propensione al risparmio. Andrà un po’ meglio il prossimo anno, quando si assisterà a una “contenuta” ripresa dei consumi, “condizionata dalla fase di transizione del recupero delle spese nei servizi e della progressiva riduzione dell’incertezza legata all’evoluzione del virus”. Nel 2021 è prevista una ripresa della spesa delle famiglie a +4,5%. Immediate, sul tema, le reazioni delle associazioni dei consumatori. Deciso il Codacons: “Un 2020 anno nero da dimenticare per l’economia italiana, mentre i consumi natalizi saranno gelidi. Per il Codacons gli effetti del Covid sui dati economici rappresentano uno “tsunami” che graverà anche sulle spese delle famiglie di dicembre, mese in cui abitualmente vengono spesi circa 110 miliardi di euro in consumi rispetto ai 900 totali annui. Secondo Confesercenti i dati non sorprendono. Il “fortissimo calo” stimato da Istat rappresenta una “cifra difficilmente rintracciabile in tempo di pace”. Per quest’anno – calcola l’associazione – si tratta di circa 100 miliardi in meno di consumi, che sono tornati ai livelli del 2014.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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