Nel 2023 le imprese culturali e creative hanno previsto oltre 302mila contratti di lavoro, pari al 5,5% del fabbisogno occupazionale complessivo programmato dalle imprese dei settori industria e servizi (+8,8% rispetto al 2022). Ad attivare la domanda di lavoro un insieme di imprese appartenenti ai quattro comparti “core” del sistema produttivo culturale e creativo: industrie creative, industrie culturali, patrimonio storico-artistico, performing arts e intrattenimento. A queste richieste si sono aggiunte poi ulteriori 20mila entrate programmate dalle imprese del Made in Italy a contenuto culturale e, soprattutto, 445mila assunzioni collegate alle imprese del turismo a prevalente vocazione culturale, in aumento del 23,6% rispetto al 2022. A delineare questo scenario è il volume “Imprese e professioni culturali e creative, 2023” del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e analizzato in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarne. Un comparto, quello della cultura e della creatività, che complessivamente conta poco meno di 60mila imprese, che impiegano circa 671mila dipendenti. Il sistema del Made in Italy a contenuto culturale rappresenta un segmento di quasi 20mila imprese manifatturiere che occupano oltre 54 mila dipendenti.
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