Lavoro, il mercato cresce con l’occupazione a tempo determinato

Il mercato del lavoro cresce, in linea con l’andamento del Pil, ma a trainarlo e’ soprattutto l’occupazione a tempo determinato.

Nel secondo trimestre dell’anno la soglia si abbassa e soltanto un nuovo contratto a termine su 200 arriva a superare i 12 mesi. Sulla base delle Comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro, pubblicate nella Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione con Istat, Inps, Inail e Anpal, infatti, il 37% delle nuove posizioni a tempo determinato prevede una durata fino a 30 giorni e tra questi c’e’ anche un 13,3% che conta un solo giorno. Sempre una fetta consistente, il 36% va da due a sei mesi e soltanto lo 0,5% e’ superiore all’anno. Una percentuale, quest’ultima, sempre piu’ bassa (era l’1% nel primo trimestre). Ma c’e’ pure chi si ferma molto prima. Nel complesso, infatti, si registra un aumento delle attivazioni dei contratti di brevissima durata: il 23,7% e’ solo fino ad una settimana. Quelli tra sei mesi e un anno si piazzano al 15,4%. Non basta pero’ a recuperare la stragrande maggioranza (84,1%) che si ferma ai sei mesi. Una situazione che tocca, anche se con andamenti non uniformi legati anche al fattore della stagionalita’, un po’ tutti i settori: dai comparti della Pubblica amministrazione, istruzione e sanita’ ai servizi al settore degli alberghi e ristorazione, dall’industria all’agricoltura. La crescita dei contratti a termine e’ del resto diffusa.

I dati delle Comunicazioni obbligatorie che vengono inviate dai datori di lavoro nel momento dell’assunzione lo confermano anche per il periodo aprile-giugno: nei tre mesi, si registra un aumento di 159 mila posizioni lavorative rispetto al primo trimestre (+88 mila a tempo indeterminato e +71 mila a tempo determinato). Nel confronto annuo lo stacco e’ maggiore. Rispetto al secondo trimestre del 2021, infatti, l’aumento nel complesso e’ di 735 mila contratti, dato da una crescita del tempo indeterminato (+310 mila in un anno). E, a ritmi piu’ sostenuti e per il quinto trimestre consecutivo, dalla crescita delle posizioni a tempo determinato (+425 mila in un anno). Un andamento emerso anche negli ultimi dati Istat riferiti al mese di luglio, quando i dipendenti a termine (quasi 3,2 milioni) hanno toccato il valore piu’ alto dal 1977, primo anno della serie storica.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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