Multe, solo il 40 per cento degli italiani ha pagato quelle della Polizia Municipale

Solo il 40,8% degli automobilisti italiani ha pagato una multa inflitta dalla Polizia municipale per aver violato il Codice della Strada. Il dato, riguardante il 2017 – ultimo anno con dati disponibili – e’ stato diffuso oggi dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Dieci anni prima (2007) la riscossione era stata del 59,1%. In buona sostanza, a fronte dei 2,6 miliardi di euro che nel 2017 i quasi ottomila Comuni italiani dovevano riscuotere dai trasgressori, in realta’ e’ stato incassato poco piu’ di un miliardo. La percentuale di riscossione dei Comuni del Sud si e’ attestata del 32%. Al Centro la media e’ salita al 33%, nel Nordovest al 45,9% e nel Nordest ha raggiunto il 58,9%. Le amministrazioni comunali piu’ ‘virtuose’ sono quelle del Friuli Venezia Giulia con il 63,4%. Subito dopo la Valle d’Aosta con il 62,6% e la Basilicata con il 61,7%. Tra le realta’ maggiormente in difficolta’ i Comuni del Lazio con il 26,3%, della Campania con il 24,3% e della Sicilia con il 20,3%.

Non e’ comunque da escludere – precisa la Cgia – che coloro che non lo hanno fatto due anni fa, ovvero entro i canonici 60 giorni dalla notifica della multa, abbiano effettuato il pagamento successivamente, usufruendo della rottamazione delle cartelle esattoriali introdotta in varie versioni negli ultimi tre anni. 

E se il giro di vite imposto negli ultimi anni dal legislatore ha messo in seria apprensione moltissimi automobilisti e altrettanti artigiani e partite Iva che guidano i veicoli commerciali per ragioni di lavoro (padroncini, idraulici, elettricisti, installatori impianti, falegnami, edili, dipintori, etc.), la cosa è ancor più sentita tra i conducenti professionali: autotrasportatori (alla guida di mezzi con peso superiore alle 3,5 tonnellate); taxisti e autonoleggiatori con conducente. Per queste ultime categorie, che per esercitare l’attività di trasporto di persone o merci hanno l’obbligo di conseguire la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), alcune infrazioni del Codice della Strada prevedono degli aggravi sanzionatori che possono accelerare, rispetto agli altri conducenti, il ritiro/sospensione della patente professionale che, contestualmente, causa l’interruzione dell’attività lavorativa.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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