Nel 2023 sono arrivati a oltre 95 mila gli uomini impiegati nel settore del lavoro domestico in Italia, cioè l’11,4% del totale. È quanto emerge dall’Osservatorio Domina, realizzato con i dati Inps.
In particolare, nelle province del Sud, la percentuale dei collaboratori familiari maschi, o colf, ha raggiunto il 31%.In base all’analisi, il trend dei lavoratori domestici maschi risulta in declino costante nell’ultimo decennio. La retribuzione annua media è più bassa rispetto a quella delle lavoratrici femminili, probabilmente anche per la minore presenza di badanti, che svolgono più ore e quindi hanno una retribuzione maggiore. L’età media dei lavoratori maschi è di 46,8 anni, contro i 51,2 anni della componente femminile.
Nel 2020 però si è registrato un importante aumento delle “quote azzurre”, raggiungendo nel 2021 un’incidenza del 15,4% sul totale. L’andamento ha subito nuovamente una diminuzione nel 2022 e nel 2023, fino a ritornare ai livelli del 2014. Tra i care giver maschi attualmente in Italia, il 75,5% è di nazionalità straniera. La maggioranza delle persone considerate nello studio svolge la mansione di colf, mentre per quella di badante le donne sono ancora in percentuale maggiore.
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