Produttività italiana al di sotto della media europea

Persiste un ampio differenziale negativo nella dinamica della produttivita’ del lavoro dell’Italia rispetto alle altre economie europee. A sottolinearlo è l’Istat nel report relativo alle misure di produttivita’. Nel periodo 1995-2019, la crescita media annua della produttivita’ del lavoro in Italia (0,3 per cento) e’ stata decisamente inferiore a quella sperimentata nel resto d’Europa (1,6 per cento nell’Ue28, 1,3 per cento nell’Ue15 e 1,2 per cento nell’area Euro). Tassi di incremento in linea con la media europea sono stati registrati dalla Francia (1,3 per cento), dal Regno Unito (1,5 per cento) e dalla Germania (1,3 per cento). Per la Spagna il tasso di crescita (0,6 per cento) e’ stato piu’ basso della media europea ma piu’ alto di quello dell’Italia. Il divario rispetto alle altre economie europee e’ risultato particolarmente ampio in termini di crescita del valore aggiunto: in Italia, nel periodo 1995-2019 e’ stata dello 0,7 per cento, assai inferiore a quella media della Ue28 (1,9 per cento). Le ore lavorate, al contrario, hanno registrato una crescita simile a quella del complesso dei paesi europei: +0,3 per cento annuo nella media Ue28 e +0,4 per cento in Italia; solo in Spagna, tra i principali paesi europei, l’aumento e’ stato decisamente piu’ accentuato (1,4 per cento). Nel periodo piu’ recente (2014-2019), la produttivita’ del lavoro in Italia e’ aumentata in misura modesta (+0,2 per cento medio annuo), generando un ulteriore ampliamento del divario di crescita rispetto all’Ue28 (che presenta una variazione dell’1,3 per cento). La dinamica risulta inferiore a quella registrata in Germania (+1,0 per cento), Francia (+0,8 per cento), Spagna e Regno Unito (entrambe +0,7 per cento).

Secondo l’Istat, nello stesso periodo, caratterizzato da una ripresa dell’attivita’, in Italia l’espansione del valore aggiunto (+1,3 per cento medio annuo) e’ risultata di poco superiore a quella delle ore lavorate (+1,2 per cento). Francia e Germania hanno registrato una crescita piu’ vivace del valore aggiunto (rispettivamente +1,8 per cento e +1,7 per cento) associata pero’ a dinamiche relativamente piu’ contenute dell’input di lavoro (rispettivamente +1,0 per cento e +0,7 per cento). Nel Regno Unito, al contrario, la crescita e’ stata piuttosto vivace sia per il valore aggiunto sia per le ore lavorate (rispettivamente +2,1 per cento e +1,4 per cento). Infine la Spagna, ha registrato una crescita sostenuta sia del valore aggiunto (3,3 per cento), sia delle ore lavorate (2,6 per cento). Riguardo ai risultati provvisori del 2019, la diminuzione della produttivita’ del lavoro registrata in Italia (-0,4 per cento) e’ piu’ ampia di quella della Germania (-0,2 per cento). Nello stesso periodo gli altri principali partner europei segnano ancora una dinamica positiva: incrementi dello 0,8 per cento in Spagna e dello 0,5 per cento in Francia, in accelerazione rispetto al 2018, e dello 0,2 per cento nel Regno Unito, in forte rallentamento.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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