“L’Abruzzo oggi è ostaggio di un regolamento di conti interno al centro destra in uno dei momenti più difficili per il territorio, con una emergenza pandemica in atto e numerose vertenze aziendali da gestire e risolvere, in tutto ciò Forza Italia conferma con la rimozione di Febbo un ruolo marginale in regione e posizioni di governo regionale non supportate da numeri”, lo afferma Alessandro Carbone (Referente Azione di Calenda).
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“Dal punto di vista politico e territoriale esiste un mondo liberale, cattolico e centrista che non ha rappresentazione, ma che esiste e che è espressione di chi non si rassegna a votare Lega/FDI da una parte o in alternativa PD /M5s dall’altra. Questo mondo è composto dalla maggioranza degli Abruzzesi, anche da elettori di Forza Italia e da una parte di classe dirigente che non ci sta a subire l’umiliazione di un ruolo marginale e che hanno intenzione di ripensarsi. L’Abruzzo dovrà trovarsi pronto ad accogliere la sfida di una nuova forza liberale, cattolica e moderata che abbia come assoluta priorità gli interessi degli Abruzzesi governando dall’Abruzzo per l’Abruzzo e non un regolamento di conti interno per la spartizione di poltrone e potere da una parte e immobilismo guidato da Roma di un opposizione dall’altro”.
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