“Il nostro Piano sarà una vera novità a livello nazionale, che si discosterà da una logica arcaica e superata di governo del territorio. Vogliamo fare della Provincia dell’Aquila un laboratorio per un nuovo modello culturale di sviluppo, capace di superare norme vecchie e non più adeguate ai tempi”. Lo ha dichiarato il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, intervenuto al primo incontro con i Comuni sul nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp), che si è tenuto ad Avezzano. “Quello presentato è un percorso che mira a trasformare il Piano in un modello replicabile, capace di affermarsi come riferimento per tutto il Paese – ha aggiunto Caruso – Serve un nuovo modello culturale che superi norme vecchie e inadeguate: non basta investire per fare qualcosa, bisogna fare ciò che serve e investire in quello. L’epoca del ‘fai da te’ è finita: serve metodo, unità d’azione e la capacità dell’ente di competere con tutta l’Europa”.
I primi risultati delle analisi ambientali e socio-economiche, realizzate con il supporto scientifico dell’Università dell’Aquila, dell’Università di Cagliari e del Gran Sasso Science Institute, sono stati illustrati dall’ingegnere Andrea De Simone, dirigente del settore Territorio e Urbanistica della Provincia, e dall’ingegnere Lorena Fiorini, ricercatrice dell’Università dell’Aquila. Presenti anche il presidente Uncem, Lorenzo Berardinetti, il presidente dell’Urban Center di Avezzano, Emilio Cipollone, i consiglieri provinciali Alessandra Cerone ed Ernesto Fracassi, numerosi sindaci, tecnici e consiglieri comunali. Il confronto ha coinvolto i Comuni di Avezzano, Pereto, Balsorano, Morino, Canistro, Castellafiume, Luco dei Marsi, Capistrello, Civita d’Antino, Tagliacozzo, Sante Marie, Civitella Roveto, Rocca di Botte, Oricola, Scurcola Marsicana, Magliano de’ Marsi, Massa d’Albe, San Vincenzo Valle Roveto, Cappadocia e Carsoli.