Chieti, i consiglieri di minoranza inviano un esposto alla Corte dei Conti

 I 13 consiglieri di minoranza al Comune di Chieti hanno inviato un esposto alla Procura generale regionale della Corte dei Conti sostenendo che nel Piano di riequilibrio dell’ente e nel bilancio sono stati inseriti documenti su transazioni che non sono mai state sottoscritte, fra il Comune stesso e quattro grandi creditori ovvero Aca, Banca Farma Factoring, Ato e Consorzio di Bonifica per un totale di circa 11 di euro.

I consiglieri di minoranza chiedono alla magistratura contabile di accertare la legittimita’, regolarita’, validita’, e trasparenza del bilancio da poco approvato sulla scorta del piano di riequilibrio finanziario sulla base di debiti definiti come transatti, previa individuazione delle transazioni formali sulla base delle quali il bilancio stesso e’ stato redatto. Chiedono inoltre di accertare la legittimita’, regolarita’, validita’, e trasparenza del relativo piano di riequilibrio finanziario individuando eventuali responsabilita’ del Comune di Chieti, e di accertare eventuali responsabilita’ dell’ente in persona del sindaco, della giunta, del segretario generale quale organo di controllo, dei dirigenti coinvolti e degli eventuali altri soggetti individuati dalla stessa Procura. Il Consiglio comunale con delibera ha recentemente determinato le passivita’ in oltre 78 milioni di euro, dei quali oltre 19 milioni e mezzo di somme accantonate per io contenzioso legale e i debiti fuori bilancio. Mentre il piano di riequilibrio pluriennale, la cui approvazione permetterebbe al Comune di richiedere l’anticipazione del fondo di rotazione, e’ tuttora al vaglio del Ministero. “Loro parlano di atti transatti nel bilancio di previsione, e la stessa dicono sul piano di riequilibrio, quando invece non c’e’ nessuna transazione e le linee guida dicono che se gli atti non sono sottoscritti da ambo le parti, ovvero creditori e Comune, potrebbe risultare inattendibile il piano di riequilibrio con tutte le conseguenze – sottolinea il capogruppo dell’Udc, Mario De Lio che nelle scorse settimane si era rivolto ai revisori dei conti, al prefetto e al responsabile dell’anticorruzione del Comune. Le minoranze volevano condividere e partecipare dando le proprie indicazioni – aggiunge De Lio – ma abbiamo un muro di gomma che come un mantra ripete che e’ colpa dell’amministrazione passata: qui non e’ colpa dell’amministrazione passata, e’ un atto loro e ognuno si deve assumere le proprie responsabilita’”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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