Chieti, il Consiglio comunale delibera il dissesto finanziario

Il Consiglio comunale di Chieti, riunito nel pomeriggio, ha deliberato il dissesto finanziario con 19 voti a favore e tre consiglieri presenti ma che non hanno votato, gli altri hanno abbandonato l’aula. Alla dichiarazione di dissesto si è arrivati dopo che la Corte dei Conti non ha omologato il Piano di riequilibrio pluriennale deliberato dal Consiglio comunale per fronteggiare il disavanzo di 78 milioni di euro. In avvio di seduta del Consiglio è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare Silvio Berlusconi: la richiesta è partita dal consigliere Vincenzo Ginefra del polo civico che sostiene la maggioranza di centro sinistra, e dal consigliere di Forza Italia, Damiano Zappone.  “L’organo politico rimane in carica, entro il mese di luglio verranno tre commissari che si occuperanno della massa debitoria e dovranno confrontarsi con i creditori. L’organo politico continuerà l’ordinaria amministrazione e soprattutto la gestione dei fondi del Pnrr: durante questi anni la mia amministrazione è riuscita a intercettare 60 milioni di euro che cambieranno in meglio il volto della nostra città, sia come accessibilità che come viabilità”. Lo ha detto il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, che con assessori e consiglieri di maggioranza ha tenuto una conferenza prima del voto, previsto oggi pomeriggio in Consiglio comunale, della delibera che dichiara il dissesto finanziario dell’ente. “Noi all’insediamento in questo Comune, a metà ottobre del 2020, abbiamo trovato una situazione finanziaria disastrosa, abbiamo scoperto un deficit di 78 milioni di euro più 20 milioni di euro di contenziosi con società, ditte private, che reclamavano fatture non pagate da anni e anni. Di fronte a questo sfacelo la mia amministrazione ha voluto coraggiosamente mettersi in gioco per cercare di riequilibrare le sorti del Comune, non ci siamo riusciti, e in una pagina estremamente eloquente della relazione della Corte dei Conti si dice che qualunque Piano di riequilibrio fosse stato portato a loro conoscenza, non avrebbe avuto le gambe per camminare, anche il più coraggioso. Non abbiamo voluto fare il dissesto immediatamente – ha detto ancora Ferrara – perché ritenevamo, probabilmente ingenuamente, che ci sarebbero stati gli spazi per andare avanti, e su questo siamo stati supportati anche psicologicamente dagli organi amministrativi del Comune, in particolare dalla dirigenza del settore finanziario: non ci siamo riusciti.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Montesilvano, centrodestra compatto a sostegno di De Martinis

“Fatta chiarezza, a Montesilvano la Lega correrà in coalizione. Era necessario ristabilire un principio di correttezza, ovvero …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *