Concessioni balneari, solo tre Comuni in Abruzzo hanno avviato le procedure

A maggio 2025 i Comuni coinvolti che hanno avviato le procedure per le concessioni balneari sono solo 26. Nello specifico, sono i seguenti, regione per regione. Veneto: Chioggia; Emilia-Romagna: Ravenna, Cervia, Misano Adriatico; Liguria: Imperia, Chiavari, Lavagna; Toscana: Camaiore, Forte dei Marmi, Pietrasanta, Viareggio, Carrara, Grosseto; Abruzzo: Pescara, Fossacesia, Vasto; Lazio: Fiumicino, Formia, Gaeta, Ostia; Campania: Camerota, Minori, Sapri, Pontecagnano Faiano; Puglia: Ginosa.

L’Italia, con le 26.313 concessioni di cui 15.414 ad uso turistico-ricreativo (fonte Nomisma), ha sempre rinviato l’applicazione della direttiva Bolkestein, permettendo ai concessionari esistenti di mantenere il controllo delle spiagge senza passare per una gara pubblica. Si tratta di autorizzazioni rilasciate da enti pubblici (Regioni, Province, Comuni) che permettono l’uso di aree demaniali marittime per scopi turistico-ricreativi. Questi diritti non sono a tempo indeterminato ma regolati da contratti a tempo determinato, soggetti a condizioni precise. L’obiettivo è quello di assicurare trasparenza, concorrenza e pari opportunità, evitando il rinnovo automatico delle concessioni in essere, pratica considerata contraria alle regole del mercato unico europeo.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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