Consiglio regionale, D’Amico: documento scarno da Marsilio

“Un documento programmatico che programma ben poco. È questa la prima sensazione che si ha leggendo le linee di Programma enunciate nel corso della scorsa seduta di insediamento dal Presidente della Regione Abruzzo.  Anche solo dall’esame banale dell’estensione del testo, è evidente come la parte consuntiva delle azioni già realizzate prenda grande spazio rispetto alle linee di programma, che un Governo regionale dovrebbe tracciare al suo insediamento. Su poco meno di 8.000 parole, sono circa 6.500 (l’82% del totale) quelle dedicate a ciò che è stato fatto, e solo circa 1.500 (il restante 18%) alle azioni che il Governo regionale intende porre in essere nel corso di questa XII Legislatura. Basterebbe questa rilevazione a svilire la funzione strategica del “Programma di Governo del Presidente della Regione Abruzzo”, così come è definito nell’ordine del giorno odierno. I risultati ottenuti, così lungamente descritti, inoltre, non appaiono sempre riconducibili a decisioni assunte dalla Giunta di centrodestra, e non riflettono la realtà in cui oggi versa la Regione Abruzzo. Per quanto concerne le azioni future abbiamo ricevuto un documento programmatico scarno e molto generalista, in cui non viene tracciata concretamente la strada percorribile per trovare soluzioni fattibili alle reali esigenze degli abruzzesi” è questa la sintesi della lunga disamina che Luciano D’Amico, consigliere regionale, ha espresso nel corso della discussione sulle linee di programma del Presidente Marsilio, avvenuta oggi in sede di Consiglio. D’Amico nel suo intervento ha esposto le proprie critiche al documento programmatico, che è stato analizzato chirurgicamente in ogni suo aspetto. “È da rilevare l’assenza di qualsiasi riferimento a settori strategici per il futuro della Regione Abruzzo: si pensi, ad esempio, che non una parola viene riservata all’Agricoltura e alla Pesca, nulla si dice in tema di Rifiuti, così come sull’Ambiente, sulla sua tutela e sulla sua valorizzazione. Cosa dire, poi, dei grandi temi della Transizione ecologica e della Transizione digitale, che non vengono nemmeno sfiorati, così come le politiche per il lavoro e il diritto allo studio del tutto ignorate” conclude D’Amico.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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