“L’Abruzzo che vogliamo è una Regione in cui i fondi pubblici siano utilizzati al fine di migliorare i servizi sul territorio e la vita di chi lo abita. Non c’è spazio per azioni diverse, poiché le casse della Regione Abruzzo non sono a uso e consumo dei governi di turno, ma appartengono a tutti i cittadini che contribuiscono, anche attraverso il pagamento delle tasse, alla stabilità della comunità. Il 28 dicembre 2023 il Consiglio regionale ha approvato una legge cosiddetta omnibus, ovvero con contenuto eterogeneo e plurimo; all’interno di tale legge troviamo, tra l’altro, disposizioni volte a elargire contributi a circa 2.300 associazioni, enti, istituzioni, senza che siano stati preventivamente individuati i criteri per determinare e/o giustificare l’inserimento di quelle specifiche associazioni, enti, istituzioni, nel provvedimento di legge. Tale legge è finanziata, dice il testo, con presunte “maggiori entrate”. Il Patto per l’Abruzzo denuncia, quindi, il metodo utilizzato poiché penalizza la trasparenza e l’imparzialità ed elargisce soldi pubblici per le più disparate realtà: dalla scuola di ballo brasiliano, fino al padel, passando per il karate e per non ben specificati eventi di intrattenimento” ad affermarlo sono i consiglieri regionali di opposizione, che con il capogruppo Luciano D’Amico hanno tenuto una conferenza stampa sul delicato tema dell’utilizzo dei fondi pubblici in Regione Abruzzo.
“Esigiamo – continuano – il rispetto della norma giuridica, la trasparenza e l’utilizzo di bandi pubblici che mettano tutte le realtà locali nella condizione di poter usufruire di un eventuale contributo regionale esclusivamente sulla base del merito e del valore dei progetti. È stata condotta un’analisi statistico-econometrica sull’allegato 3 della “Legge Mancia” e sui risultati elettorali delle ultime elezioni regionali del 10 marzo 2024. L’analisi ha riguardato i 2.287 finanziamenti previsti, con una categorizzazione per provincia e comune, e una classificazione in relazione al finanziamento pro capite per comune” concludono.