Un’installazione artistica composta da 29 blocchi di marmo, ciascuno in memoria di una vittima, e una lastra incisa con tutti i loro nomi, collocata su un muretto in pietra. E poi al centro una statua della Madonnina, donata dalla comunita’ di Orosei, in Sardegna. E’ il Giardino della Memoria di Rigopiano, nato per ricordare le 29 vittime della tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola che il 18 gennaio del 2017 fu travolto e distrutto da una valanga.
All’inaugurazione hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Farindola Luca Labricciosa, l’architetto Roberto Chimisso, progettista dell’opera, Emira De Acetis, in rappresentanza del Comitato dei familiari delle vittime. Il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli e i consiglieri regionali Vincenzo D’Incecco e Leonardo D’Addazio hanno partecipato oggi alla cerimonia di inaugurazione del Giardino della memoria a Rigopiano, alla presenza delle autorità tra le quali il sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti in rappresentanza del Governo.
“Un momento di grande significato – ha detto il sindaco Labricciosa – non solo per la comunita’ di Farindola, ma per tutto l’Abruzzo. Finalmente i familiari delle vittime hanno un luogo dove portare un fiore, in cui raccogliersi, Il Giardino della Memoria e’ un simbolo di rispetto e di ricordo. Ci sono voluti otto anni per la sua realizzazione per tutta una serie di vicissitudini legate, ad esempio, alla necessita’ di avere tutte le varie autorizzazioni, trovandosi l’area all’interno di un Parco, e non in ultimo al reperimento delle risorse. Ringrazio la Regione Abruzzo per il sostegno normativo e finanziario: sono stati stanziati 90 mila euro, cui si aggiungono ulteriori 10 mila euro raccolti tramite donazioni volontarie”.
“Immaginiamo questo luogo – ha aggiunto Labricciosa – come uno spazio di riflessione, soprattutto per i giovani, affinche’ cio’ che e’ accaduto non venga dimenticato”. “La legge – ha sottolineato D’Incecco – prevede proprio che il Giardino sia uno spazio dedicato ad attivita’ di sensibilizzazione, incontri pubblici e momenti di memoria collettiva. E’ un patrimonio che appartiene all’intera comunita’ abruzzese”