Legge sugli alloggi popolari, Sospiri annuncia battaglia

La Regione Abruzzo resistera’ in ogni sede e con ogni strumento alla assurda decisione del Governo di impugnare la legge regionale che fissa regole chiare e univoche per l’assegnazione degli alloggi popolari agli aventi diritto. Una legge che, per la prima volta, ha stabilito parita’ di trattamento tra cittadini italiani e stranieri, imponendo a tutti di dimostrare la propria condizione economica con atti e documenti, e non con una semplice autocertificazione”. Cosi’ il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri sottolineando che “fino al pronunciamento della Corte Costituzionale, la legge e’ regolarmente in vigore e produce i propri effetti, perche’ per il centrodestra c’e’ un unico comandamento: legalita’ assoluta nelle nostre case popolari”. La legge e’ regionale e’ stata approvata lo scorso ottobre e stabilisce nuove norme e requisiti per l’assegnazione degli alloggi popolari. 

“Nel documento normativo – ha ricordato il presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, Sospiri – abbiamo inserito alcuni elementi cardine innovativi e attesi da tempo: si parte da un assunto, ovvero tutti hanno diritto alla casa popolare, cittadini italiani e stranieri che, allo stesso modo pero’, dovranno dimostrare di non essere titolari di altri immobili, in Italia o all’estero, e tutti devono certificare il proprio reddito fiscale. Una previsione che non determina alcuna penalizzazione nei confronti dei cittadini stranieri regolari i quali, attraverso le proprie ambasciate e consolati, possono tranquillamente produrre i documenti necessari, esattamente come previsto per accedere al reddito di cittadinanza”. “In altre parole – spiega Sospiri – abbiamo chiesto di applicare ai cittadini stranieri regolari presenti sul territorio le stesse, identiche regole imposte alle famiglie italiane, garantendo veramente parita’ di condizioni e di trattamento. Tanta uguaglianza pero’ non piace al governo giallorosso che, in modo assurdo e al di fuori di ogni logica, ha ritenuto discriminatorio chiedere ai cittadini stranieri di certificare la propria condizione di reddito e di patrimonio prima di assegnargli una casa popolare”. Sospiri conclude: “E’ evidente quanto sia infondato e inaccettabile un tale ragionamento quindi e’ chiaro che la Regione Abruzzo non ritirera’ la propria legge, non la modifichiamo, ma ci prepariamo a resistere in giudizio. Difenderemo la nostra norma di buon senso dinanzi alla Corte Costituzionale – ha ribadito il presidente Sospiri – con il sostegno dei tanti cittadini perbene che ci hanno chiesto regole nuove e piu’ severe per ripristinare la legalita’ e il diritto nelle case popolari”

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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