Legnini chiede governance speciale per usare fondi Pnrr

Una governance speciale e multilivello per l’utilizzo delle risorse stanziate con il Piano nazionale di ripresa e resilienza destinate alle aree dell’Appennino centrale colpite dai terremoti. Lo ha chiesto oggi al Parlamento il commissario straordinario alla ricostruzione sisma 2016, Giovanni Legnini, illustrando la proposta condivisa con il Dipartimento Casa Italia, la struttura di Palazzo Chigi che coordina tutte le ricostruzioni, e con la Struttura di missione che gestisce la ricostruzione a L’Aquila, dopo il sisma del 2009. “La ripartenza dell’Appennino centrale sconvolto dai terremoti si configura come un progetto unitario, per il rilancio economico – sociale dei territori colpiti dai terremoti, aggiuntivo alle misure generali del Pnrr, e coerente anche con gli altri interventi previsti dal governo per favorire la ripresa economica di questi territori, come il Contratto istituzionale di sviluppo per il cratere sisma 2016, o il programma Re-Start per L’Aquila”, ha detto Legnini, ascoltato oggi dalle Commissioni Affari Costituzionali e Ambiente della Camera dei deputati in sede di conversione del decreto-legge che disciplina la gestione del Recovery Fund e del Fondo complementare nazionale. “Per questo – ha aggiunto il commissario – sarebbe opportuno garantire una governance unitaria, sul modello di quella prevista per la ricostruzione dopo il terremoto del 2016”. “Il commissario straordinario e la Struttura di Missione Aquila 2009 possono assolvere al ruolo di soggetti attuatori, con il coordinamento di Casa Italia, del pacchetto di misure, che vale 1,780 miliardi di euro, contenute nel fondo complementare del Pnr, con la partecipazione attiva e la condivisione degli altri livelli di governo, come Regioni e Comuni, nel formato della Cabina di coordinamento – ha aggiunto – che gestisce la ricostruzione 2016 e che, se necessario, potra’ essere integrata dal governo”. “Le risorse previste nel Piano – ha proseguito il commissario – presentato al governo per gli interventi complementari alla ricostruzione, finalizzati a rendere le citta’ e i paesi dei crateri sicuri, sostenibili e connessi e per assicurare una ripresa dell’attivita’ economica e la vita sociale nei territori colpiti dalle catastrofi naturali, sono sufficienti, ma solo se saranno considerate effettivamente aggiuntive rispetto a tutte le altre risorse previste per le missioni generali del Pnrr, a cui questa parte del Paese rappresentata da quasi 200 comuni in quattro Regioni, ha diritto di utilizzare, al pari del reato del territorio nazionale”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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