Migranti e sicurezza, il sindaco di Montesilvano scrive a Gentiloni

“Una scelta intelligente e improcrastinabile dare seguito ai decreti di espulsione sistematicamente emessi e non ottemperati, per consentire ai cittadini di continuare a credere nelle istituzioni pubbliche che trovano le proprie fondamenta nella Costituzione italiana alla quale ho giurato fedelta’”. Cosi’ il sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno, in una lettera inviata al premier Paolo Gentiloni e al ministro dell’Interno, Marco Minniti. Proprio il Comune della citta’ adriatica ha elaborato il progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) considerato il piu’ corposo e articolato a livello nazionale. Il sindaco ricorda che Montesilvano – citta’ confinante con Pescara, tra le piu’ grandi dell’Abruzzo per popolazione, con tantissimi stranieri – “e’ ospitale, accogliente e dotata di numerose strutture alberghiere. Proprio in alcuni di questi hotel hanno trovato accoglienza anche numerosi migranti, ospitati nei Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria)”. “A questi ultimi si aggiungono anche moltissimi extracomunitari che, senza alcun titolo per rimanere sul suolo italiano, persino destinatari di decreti di espulsione, occupano abusivamente gli angoli piu’ belli di questa cittadina, danneggiando il sistema economico e turistico locale”, sottolinea il sindaco, ricordando lo sgombero del cosiddetto ‘ghetto’ di via Ariosto, due complessi, in una delle zone piu’ turistiche della citta’, in cui vivevano, in alcuni casi abusivamente, centinaia di stranieri. Le palazzine erano state trasformate anche in una centrale dello spaccio e della contraffazione. 

 “Mi sento in dovere di chiedervi di tenere in giusta considerazione la tutela dei diritti dei cittadini – afferma il sindaco Maragno – e di dare risposta ai preoccupanti segnali di distacco dall’idea del bene comune che stanno emergendo con la gestione dei flussi migratori. Tutto il grande lavoro svolto con l’eccezionale sacrificio delle forze di polizia e’ stato vanificato dalla mancanza di chiarezza di alcune norme. Sei mesi di lavoro, di riunioni, di attenta pianificazione sono, agli occhi dei cittadini, inutili se gli stranieri destinatari di decreti di espulsione, non vengono di fatto allontanati”. “Sono un sindaco che ha creduto profondamente nell’accoglienza Sprar, tanto da aver presentato e attivato il progetto, risultato il piu’ corposo e articolato a livello nazionale, sia in termini di finanziamento che di numero dei migranti coinvolti, perche’ convinto della bonta’ e del valore dell’accordo Anci-ministero dell’Interno, ma soprattutto perche’ costretto dalla preoccupazione di vedere il mio territorio letteralmente invaso da un numero imprecisato di profughi, per i quali non era possibile garantire un’adeguata sistemazione, trattati come numeri e non come persone. Considerati un peso e non una risorsa”, conclude Maragno.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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