Piscine ‘Le Naiadi’, scontro politico sul futuro dell’impianto

La gestione dell’impianto sportivo “Le Naiadi” di Pescara, dopo aver sofferto l’ennesimo stop obbligato a causa delle restrizioni legate alla pandemia, è di nuovo a un bivio.

Scadrà infatti il 31 luglio l’appalto con cui il raggruppamento temporaneo di associazioni “Pescara 2020” con capofila l’Associazione “Pinguino nuoto” si è aggiudicato la gestione delle storiche piscine pescaresi nel maggio del 2019.
La durata della concessione fu limitata a un periodo di tempo che, secondo quanto dichiarato all’epoca dagli esponenti politici della Giunta Regionale, sarebbe stato utile a sciogliere, parallelamente, il nodo legato alla proposta di project financing per la gestione dell’impianto presentata dall’associazione temporanea di imprese formata dalla società di ingegneria “Landbau s.r.l.” e l’associazione sportiva “Pescara 1987”.

In realtà, tra i problemi tecnici incontrati dai nuovi gestori che solo il 30 settembre 2019, quindi a distanza di più di 4 mesi dall’aggiudicazione, hanno potuto riaprire le piscine al pubblico, e l’iter della conferenza dei servizi convocata dalla Regione e necessaria all’avvio del bando di project financing che si è conclusa con un parere favorevole solo il 7 maggio, non c’è chiarezza sul destino degli impianti sportivi e dei lavoratori.

Da parte sua, la Regione, attraverso l’Assessore allo Sport Guido Liris fa sapere di essere disponibile a una proroga di 3 mesi «per consentire ai fruitori di recuperare quanto perso durante la chiusura tra marzo e maggio e per capire se è possibile proseguire con il project o se sarà necessario dare il via a un nuovo bando per restituire una volta per tutte la stabilità che un impianto del genere richiede». Parole che hanno provocato la risposta del Consigliere Regionale del Partito Democratico Antonio Blasioli, che incontrando i lavoratori del complesso sportivo ha dichiarato: «non resta che mobilitarsi per una proroga per una gestione che doveva iniziare a luglio 2019 ed è iniziata solo il 1 ottobre 2019, ma che ha vissuto più di una criticità: per via dell’interruzione delle attività dalla prima settimana di marzo fino al 1 giugno causa Covid prima e  per via degli introiti che si sono ridotti a un sesto di quanto renda la struttura a regime, per i tempi e le procedure che impongono un uso ridotto degli impianti poi». I lunghi periodi di stop, indipendenti dalla volontà dei gestori, hanno in effetti limitato di molto la durata effettiva della concessione, così come la recente riapertura in forma ridotta; motivazioni che per Blasioli e per i sindacati dei lavoratori dovrebbero spingere la Regione, sfruttando la possibilità prevista dall’Art.206 del Decreto “Rilancio”, a concedere una proroga superiore ai 3 mesi prospettati. Un lasso di tempo che sembra oltretutto essere troppo stretto per la definizione del project financing visti i ritmi avuti dalla Conferenza dei Servizi.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Sindaco di Pescara, Carlo Masci, già Assessore Regionale allo Sport dal 2008 al 2014, rilanciando un suo vecchio pallino: «Il Comune di Pescara è pronto a fare la sua parte per le Naiadi, anche chiedendo alla Regione il trasferimento dell’impianto in suo favore». «La situazione ci preoccupa – continua Masci – non possiamo permetterci questo clima di incertezza e di precarietà e men che meno la mancanza di un fattivo piano di rilancio, in assenza del quale si materializzerebbe lo spettro dei licenziamenti collettivi che riguardano 60 famiglie, tra lavoratori e collaboratori».

Emilio Longhi

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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