Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, aderisce alla protesta della marineria locale per il mancato dragaggio del portocanale, annunciata per i festeggiamenti in onore di Sant’Andrea, e scrive una nuova lettera al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dopo quella inviata lo scorso 25 maggio. “Il porto di Pescara, che è di interesse nazionale, va dragato e deve farlo lo Stato, che ha la competenza e quindi deve individuare rapidamente una soluzione e anche i fondi per affrontarla”, dice il sindaco, annunciando l’adesione alla protesta. Secondo Masci, lo Stato “deve farlo ora: non è concepibile né ammissibile che una situazione di emergenza di questa portata si protragga da 13 anni, tanto più che, in altre realtà, situazioni altrettanto delicate ed emergenziali sono state affrontate con progetti e fondi, come è giusto e doveroso che sia, mentre per Pescara le risorse non ci sono mai perché si pensa sempre che Pescara abbia la forza di farcela da sola. Non è così – osserva – non può essere così”.
Il primo cittadino parla di “una protesta sacrosanta e pacifica, espressione del profondo disagio di una categoria che non può più attendere la concretizzazione di promesse continue che risalgono al 2012, cioè ben 13 anni fa, come ho già detto e urlato a gran voce durante l’ultima riunione con i dirigenti del Ministero. Ed è per questo che aderirò con grande convinzione e determinazione alla protesta annunciata nelle ultime ore”. Nel confermare la disponibilità a collaborare, Masci sottolinea la necessità di “un intervento radicale, che passi per lo svuotamento della vasca di colmata (sempre annunciata, ma mai realizzata) o per un’altra soluzione praticabile in tempi rapidi”.