
Ad affermarlo è il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che spiega: “La legge regionale n.19/1977 stabilisce che le Aziende USL della Regione corrispondono mensilmente un rimborso sul trasporto ai soggetti affetti da uremia cronica che si sottopongono a dialisi nei servizi nefroemodialitici delle strutture sanitarie regionali. La legge non evidenzia nessuna altra specificazione, quindi è chiaro che i pazienti sottoposti a dialisi in una struttura sanitaria della regione Abruzzo, seppur di ASL diversa da quella di residenza del paziente stesso, possano beneficiare del rimborso così come previsto dalla lett. b) dell’Art.5, comma 1, della L.R.69/1978, modificata dalla L.R. n.29/1998″.
“Per questo ritengo che la comunicazione inviata dalla Azienda USL di Pescara ad alcuni pazienti sia in contrasto con quanto previsto dalla Legge Regionale. In particolare, nella nota si evidenzia che il rimborso a favore dei pazienti non residenti e non domiciliati nel comune dove è ubicato il centro dialisi, verrà accolto solo fino a concorrenza della somma. Inoltre, sempre nella medesima nota, si precisa che i pazienti domiciliati sanitariamente nella ASL di Pescara, che si recano in centri esterni alla stessa, potranno accedere alle spese di rimborso “solo se corredate di dichiarazione del Direttore del Centro dialitico del PO di Pescara, attestante l’impossibilità di fruire della prestazione presso qualunque centro dialitico della ASL di Pescara”. Alla luce di queste specifiche contenute nella nota ASL verrebbe meno il sacrosanto principio della libertà di scelta del luogo di cura da parte dei cittadini, sancito chiaramente dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN)”.
“Per questo ho chiesto alla ASL di Pescara di fare chiarezza in merito alle modalità di rimborso e devo dirmi soddisfatto della disponibilità e della repentina azione dimostrata dal servizio competente. Mi auguro che a breve sarà approvato il Regolamento che semplifichi la vita di utenti già messi a dura prova da una condizione di salute precaria e assolutamente impattate per la qualità della vita quotidiana”, conclude.