Sanità, sui conti è scontro tra l’assessore Verì e il Pd

“Per sostenere il peso insostenibile del deficit sanitario accumulato sotto la gestione Marsilio, la Regione è costretta a comprimere drasticamente le risorse su tutti gli altri settori chiave per lo sviluppo e la qualità della vita degli abruzzesi”. Lo sostiene il Pd Abruzzo, secondo cui “i numeri delle delibere di Giunta Dgr 307/2025 e Dgr 424/2025, che attuano le leggi regionali recentemente approvate, parlano chiaro”.

Pronta la replica dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, secondo cui “non è più tollerabile vedere chi non ha investito un centesimo nella sanità regionale ergersi oggi a paladino della buona gestione”.

“Lo avevamo annunciato mesi fa – dice il Pd – ora si sta realizzando e a farne le spese sono lavoratori, come quelli dei servizi di facchinaggio, come gli operatori sanitari che dovranno pagare con la riduzione dei propri stipendi l’inefficienza della governance per 11 milioni di euro; ma anche istituzioni culturali, ad esempio il Marrucino di Chieti che vedrà la scure della regione abbattersi sul 70 per cento di fondi già tagliati di 100.000 euro dal 2024 a oggi. Con un totale di 45.765.301,09 euro nel triennio 2025-2027, settori strategici come cultura, formazione, turismo, ambiente e giovani ricevono briciole e quelli come l’agricoltura subiscono tagli ingentissimi, basti pensare al 60% di fondi in meno per i risarcimenti agli agricoltori per i danni causati dalla fauna selvatica. Le politiche sociali sono gravemente depotenziate e la sanità è ormai ridotta a un’emergenza strutturale”.

Verì, replica e ricorda che “il centrosinistra, tra il 2014 e il 2019, ha gestito la sanità con un unico obiettivo: uscire formalmente dal commissariamento. E lo ha fatto – osserva – utilizzando l’accetta. E’ stato il governo Marsilio ad aver messo fine ad anni di precarizzazione dei rapporti di lavoro esternalizzati (basti pensare agli Oss) e siamo stati sempre noi a varare un massiccio piano di investimenti nel rinnovo del parco tecnologico, perché chi ci aveva preceduto aveva lasciato in eredità macchine vecchie di oltre 20 anni. Senza considerare che non esisteva alcun servizio digitale per i cittadini, che hanno iniziato a poterne usufruire solo a partire dal 2020”. “Non è giusto rappresentare tutto come un qualcosa di completamente allo sbando. L’opposizione fa il suo lavoro, ma torno a ribadire che il consenso non si costruisce solo distruggendo e coprendo di fango il lavoro altrui”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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