Strada dei Parchi, maxi risarcimento da 1,2 miliardi di euro

Un risarcimento di circa 1,2 miliardi di euro è previsto nel decreto interministeriale presentato dal Ministero per le Infrastrutture e dei Trasporti quale indennizzo a favore della Spa del Gruppo industriale abruzzese Toto, per la revoca anticipata in danno della gestione delle autostrade laziali ed abruzzesi A24 e A25, in scadenza nel 2030, decisa il 7 luglio dello scorso anno dal Consiglio dei ministri a guida Mario Draghi che ha affidato la gestione nelle mani di Anas. Ma la partita non finisce qua. I vertici della Spa, in una nota in cui come unica fonte hanno svelato i termini del decreto interministeriale, approvato lo scorso 7 luglio, hanno messo nero su bianco che considerano la ingente somma “una prima tranche per la ingiusta revoca” di un indennizzo stimato in 2,3 miliardi anche degli stessi commissari nominati dal Tribunale in seguito alla istanza di concordato preventivo al 100% chiesto dall’ex gestore piombato in una situazione economica molto critica a causa alla revoca in danno decisa dal Cdm. Tanto che il Mit guidato dal ministro e vice premier, Matteo Salvini, ha avviato una trattativa per mettere una pietra tombale sulla vicenda. E presto sarà convocato un tavolo con l’azienda. Intanto, con i 1,18 miliardi Sdp e il Gruppo Toto, circa 1.100 dipendenti, respirano: “la ex concessionaria accoglie con favore il Decreto Interministeriale che riconosce a Strada dei Parchi una prima tranche dell’indennizzo di circa 1,2 miliardi e che consente di azzerare il debito Anas e far uscire dal concordato causato dall’esproprio della concessione a seguito del Decreto Draghi. Ma il valore accertato dell’indennizzo ammonta a 2,3 miliardi – hanno spiegato nella nota i vertici. I prossimi giorni saranno decisivi essendo fissata tra le altre cose davanti al tribunale di Roma l’assemblea dei creditori chiamati a dare una indicazione vincolante al concordato. E c’è di più: sulla revoca in danno impugnata da Strada dei Parchi decisa dal Cdm pende la decisione della Corte Costituzionale alla quale il Tar del Lazio ha inviato gli atti: per l’ennesima volta, oggi, i dirigenti di Sdp, in riferimento al decreto del Cdm, poi convertito in legge, hanno parlato di “esproprio e di provvedimento viziato da presupposti non veri visto che la sicurezza autostradale e il buono stato di ponti e viadotti è stata riconosciuta da due sentenze di tribunali dell’Aquila e Teramo che hanno assolto i vertici societari e il patron, Carlo Toto. Il decreto con la somma miliardaria è stato presentato al Tribunale di Roma nella giornata di ieri, termine ultimo stabilito dai giudici, nell’ambito della controversia avviata dalla società privata nei confronti del Mit per chiedere la provvisionale in base ad una norma.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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