Artigianato, nell’Aquilano crescono le imprese nei primi nove mesi dell’anno

La provincia dell’Aquila e’ l’unica d’Abruzzo ad aver registrato una crescita delle imprese artigiane nei primi nove mesi dell’anno, con il comparto delle costruzioni a veleggiare con aumenti significativi. Lo rivela lo studio realizzato per la Cna regionale da Aldo Ronci su dati di Movimprese, e relativo al periodo gennaio-settembre 2022: il territorio aquilano, con un saldo positivo di 21 unità, si rivela in controtendenza rispetto agli altri territori, tutti accomunati dal segno “meno” davanti alle rispettive cifre, con la punta peggiore a Chieti (che registra un -42), Teramo (-23) e Pescara (-12). “Nei primi 9 mesi dell’anno – dice il curatore dello studio – le iscrizioni sono state complessivamente 1.239, con 1.295 cessazioni: per cui le imprese artigiane hanno subito un decremento di 56 unita’. In valore percentuale la flessione che si registra e’ dello 0,19 per cento, in controtendenza con l’incremento nazionale che e’ stato invece dello 0,65 per cento: e con queste cifre l’Abruzzo si piazza al terz’ultimo posto della graduatoria nazionale”.

L’Abruzzo è terz’ultima regione d’Italia per le imprese artigiane. Cresce solo il comparto dell’edilizia. La provincia dell’Aquila è l’unica, in regione, ad aver registrato una crescita delle imprese artigiane nei primi 9 mesi dell’anno, con il comparto delle costruzioni che registra numeri positivi. Lo rivela lo studio, realizzato per la Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna) regionale, di Aldo Ronci su dati di Movimprese e relativo al periodo gennaio-settembre 2022.

Ronci sottolinea che sono state 42 le imprese che hanno chiuso i battenti nella provincia di Chieti, 23 nel teramano e 12 nel pescarese. “Nei primi 9 mesi dell’anno le iscrizioni sono state complessivamente 1.239, con 1.295 cessazioni: per cui le imprese artigiane hanno subito un decremento di 56 unità – ha aggiunto l’analista – In valore percentuale la flessione che si registra è dello 0,19 per cento, in controtendenza con l’incremento nazionale che è stato invece dello 0,65 per cento”. Le variazioni negative più consistenti sono quelle legate alle manifatture con 102 aziende in meno, seguite dai trasporti (-36) e dalla ristorazione (-23). Sono 89 in più le aziende nell’edilizia, nei servizi per la persona sono 18 le nuove aziende e nelle le attività di pulizia e giardinaggio si registrano 14 nuove imprese. L’aquilano patisce la caduta più significativa nell’area manifatturiera con 30 aziende in meno soprattutto nel comparto alimentare (-13). Il capoluogo di regione però segna nelle costruzioni il picco più significativo, con un aumento di 43 imprese, dato ben superiore rispetto a quello di Teramo (23) e di Pescara (20).

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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