Caccia ai cervi, arriva lo sospensiva del Consiglio di Stato

La sezione sesta del Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dalle associazioni Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia contro l’abbattimento di 469 cervi.

Le associazioni avevano impugnato l’ordinanza del Tar Abruzzo che, mercoledì scorso, aveva dato il via libera all’abbattimento. L’avvio della caccia selettiva, in ogni caso, era già stato rinviato a novembre, perché gli Ambiti territoriali di caccia (Atc) dovevano ancora emanare gli avvisi pubblici per l’assegnazione dei capi da abbattere. In giornata è giunto il pronunciamento del Consiglio di Stato. Il presidente della sezione, Carmine Volpe, si è espresso con un provvedimento urgente e ha sospeso la delibera della Giunta regionale d’Abruzzo, fissando l’udienza in camera di Consiglio per il 7 novembre.

“Le nostre istanze sono state ritenute meritevoli di approfondimento”, dichiara l’avvocato Michele Pezone che ha curato il ricorso al Consiglio di Stato per conto delle associazioni.

“Continuiamo a chiedere alla Regione di tornare indietro: Marsilio deve prendere atto che non ci sono né i motivi, né, a questo punto, le condizioni tecnico-procedurali per consentire ai cacciatori di uccidere quasi 500 cervi”, dicono in una nota le associazioni Lav, Lndc Animal Protection e Wwf commentando la sospensione decisa dal Consiglio di Stato.

“La sospensiva decretata dal Consiglio di Stato sul contenimento faunistico del cervo non invalida il portato della delibera regionale, né contesta la correttezza del procedimento amministrativo intrapreso da parte della Regione Abruzzo, ma adotta tale decisione sulla base di un generale principio precauzionale”. Così il vicepresidente della giunta regionale dell’Abruzzo con delega all’Agricoltura, alla Caccia e alla Pesca, Emanuele Imprudente, commentando l’ordinanza del Consiglio di Stato che sospende gli effetti della delibera regionale sull’abbattimento selettivo di 496 cervi per i danni arrecati a colture e allevamenti. “È importante – aggiunge – che il Consiglio di Stato abbia fissato a stretto giro la data dell’udienza, il 7 novembre, ed attendiamo fiduciosi l’esito, consapevoli che sinora si è alimentata un’interpretazione ideologica del provvedimento e che non abbiamo commesso alcuna forzatura nel prevedere, come in tutte le altre regioni italiane in cui si pratica da decenni la selezione del cervo, una gestione faunistica improntata a metodi scientifici di una specie cacciabile per legge, assolutamente non in via di estinzione e al di fuori di qualsiasi area protetta o parco nazionale. L’equilibrio ecosistemico, la pubblica incolumità e la salvaguardia delle attività agricole sono le motivazioni della nostra azione amministrativa”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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