La Terra ha vissuto lo scorso 22 luglio il giorno più caldo mai registrato nella sua storia recente. Secondo le rilevazioni di Copernicus, il programma europeo che si occupa di rilevazioni satellitari, la media della temperatura globale si è assestata in questa giornata a 17,16 gradi che batte il record, registrato solo un giorno prima, di 17,09 gradi e rompe a sua volta il massimo rilevato il 6 luglio 2023 pari a 17,08 gradi. La temperatura media del 23 luglio non è incrementata ulteriormente ma si è comunque mantenuta molto vicina ai valori dei giorni antecedenti (17,15°C).
Uno degli indicatori utilizzati dall’Istat per inquadrare queste dinamiche anomale è quello delle notti tropicali in cui la temperatura non scende al di sotto dei 20 gradi. Secondo i dati Istat, durante il 2022, sono state in tutto 6.182 le segnalazioni di questo fenomeno registrate nei 109 capoluoghi di provincia italiani. Mediamente per 58,3 notti la temperatura non è scesa sotto i 20 gradi. Il fenomeno colpisce di più il sud, la pianura padana e le città densamente urbanizzate. Il comune capoluogo in cui si registra il maggior numero di notti tropicali – riferisce una elaborazione di Openpolis su dati Istat – è Messina: nella città siciliana sono state 122 le notti con temperature troppo alte. Seguono Reggio Calabria, Agrigento (entrambe a 121) e Palermo (119). In questi territori, circa un terzo delle notti del 2022 riportava temperature sopra i 20 gradi. Nel complesso, sono 52 i capoluoghi che riportano valori superiori alla media nazionale. Minori notti tropicali ad Avellino (4), Aosta (2) e Rieti (1). A Belluno e a Isernia invece non se ne sono registrate.
Le zone del paese che risultano colpite più a lungo durante l’anno sono quindi le aree del meridione, in particolare la Sicilia. Si tratta di territori in cui spesso bisogna fare i conti con fenomeni di grave siccità e temperature estreme. L’11 agosto 2021, nella regione è stata registrata la massima più alta mai misurata nel continente: 48,8 gradi, una temperatura che supera di 0,8 il precedente record europeo. Ma si rilevano valori superiori alla media nazionale anche nella pianura padana e nelle città densamente edificate. I capoluoghi che si trovano lungo l’arco alpino o quello appenninico invece riportano più frequentemente valori minori della media nazionale. Il numero di notti in cui si registrano oltre 20 gradi è aumentato rispetto alla media del periodo 2006-2015. Anche in questo caso, il valore varia molto tra i comuni considerati dalla rilevazione Istat. Tutti i capoluoghi di regione segnano un incremento delle notti tropicali. Tra questi, quello maggiore si registra a Bologna: 46,8 notti rispetto alla media calcolata nel periodo 2006-2015. Seguono Genova (+45,4), Milano (+43,5), Cagliari (+40,3) e Torino (+35,2). Aumenti minori invece a Potenza (+8,0), Trento (+7,7), L’Aquila (+3,0) e Aosta (+0,6). Se si comprendono anche i capoluoghi di provincia, le variazioni maggiori si registrano a Oristano, dove l’incremento è pari a 65,4 notti. Seguono le già citate Bologna e Genova, Massa Carrara (+43,9) e Milano. In sette comuni si registra invece una diminuzione di questo fenomeno: Isernia (-0,2), Belluno (-0,4), Caserta (-0,5), Ascoli Piceno (-1,3), Verona (-12,6) Macerata (-15,6) e Teramo (-16,8).