Catasto, aggiornamento degli archivi per un fisco più equo

Un aggiornamento degli archivi catastali per arrivare a una piu’ equa imposizione fiscale. E’ questo uno degli obiettivi indicati dal Mef nell’atto di indirizzo alle amministrazioni fiscali per il triennio 2021-2023. Il ministero punta ad assicurare “il costante aggiornamento dell’Anagrafe Immobiliare Integrata” per associare ad ogni immobile posizione geografica, caratteristiche geometriche, quotazioni di riferimento della zona e soggetti titolari di diritti e quote. Allo stesso tempo invita l’Agenzia delle Entrate ad “integrare le banche dati immobiliari con le informazioni desunte dalla dichiarazione dei redditi”.

Il Mef raccomanda in particolare all’Agenzia delle Entrate di “presidiare la qualita’ e la completezza delle banche dati catastali, finalizzando prioritariamente l’azione alla completa integrazione dei dati immobiliari compresa la loro rappresentazione cartografica, per una piena interoperabilita’ con i sistemi informativi di altri enti”. In questo modo, spiega il documento, insieme alla realizzazione dell’Anagrafe dei Titolari, sara’ assicurata “una sempre maggiore fruibilita’ delle banche dati immobiliari sia per scopi tributari sia per attivita’ di supporto agli enti territoriali, di gestione delle emergenze e salvaguardia del patrimonio immobiliare”. L’Agenzia dovra’ inoltre “presidiare il territorio al fine di far emergere gli immobili non dichiarati in catasto, anche attraverso l’adozione di metodologie innovative di controllo, che favoriscano la dichiarazione catastale da parte dei soggetti inadempienti”. Nella stessa ottica, come gia’ avviene, le Entrate dovranno anche nei prossimi anni “produrre statistiche e quotazioni dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare, assicurare la consultazione dei valori economici afferenti ai prezzi di compravendita dei beni immobili, anche in attuazione di quanto previsto dal Testo Unico Bancario con riferimento all’Osservatorio, e migliorare costantemente la qualita’ delle attivita’ tecnico-estimative rese alle pubbliche amministrazioni”. Da una parte si chiede quindi all’Agenzia di migliorare il rapporto con i contribuenti “incentivando l’adempimento spontaneo per l’aggiornamento delle rendite”, dall’altra la stessa Agenzia dovra’ pero’ anche “integrare le banche dati immobiliari con le informazioni desunte dalla dichiarazione dei redditi”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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