Consumi, la mappa dei risparmi

 I consumi delle famiglie in Italia nel 2016 sono aumentati dell’1% rispetto al 2015, ma nell’ultimo anno sono diminuiti quelli al supermercato, anche se di poco (-0,55%), considerando un’inflazione del 1,2% in generale e 0,8% sui soli prodotti alimentari. In uno scenario di quasi stagnazione, la spesa media degli italiani per alimentari, igiene personale e per la casa in un anno, per una famiglia media, secondo i dati Istat si attesta sui 6.300 euro, con il 20% dell’intero budget familiare ritagliato su questa voce. E’ quanto emerge da un’indagine di Altroconsumo.Grazie alla tensione concorrenziale tra insegne e punti vendita sul territorio, spiega una nota dell’associazione, sono possibili risparmi che su un singolo prodotto possono toccare punte del 160% e sul paniere di spesa con prodotti di marca al supermercato arrivare a ben 2.817 euro per una famiglia di quattro persone che ne spende 8.300 all’anno. L’annuale inchiesta di Altroconsumo su super, iper e hard discount in 67 città italiane mostra la mappa della convenienza e del risparmio, stabilendo dove sia più conveniente realizzare gli acquisti di alimentari, freschi e confezionati e di prodotti per l’igiene personale e per la casa. Visitati 1.017 tra super, iper e hd, rilevando più di un milione di prezzi alla scoperta del punto vendita più conveniente nelle 20 regioni d’Italia. Per comporre le classifiche, sia sulle insegne più convenienti a seconda del tipo di spesa (consultabili su www.altroconsumo.it/supermercati), sia quella sulle città qui a seguire, sono stati raccolti 1.186.000 prezzi. I prodotti appartengono a 115 categorie merceologiche diverse. L’area del nord-est, con il Veneto in testa, prosegue la nota, si conferma la più interessante per poter approfittare della guerra dei prezzi tra insegne e punti vendita. Insieme a Pordenone, si compra bene a Treviso e Vicenza dove si spende in media 5.900 euro, al di sotto della media nazionale. Se pensare di recarsi a Fiume Veneto dal resto della penisola per fare la spesa è poco realistico, ipotizzare invece di cambiare punto vendita all’interno della stessa città si può e si deve fare. A Cuneo se si va nel super più conveniente anziché in quello più caro si possono risparmiare 1.284 euro in un anno; a Torino 1.246 euro; a Roma 1.200; mille euro a Milano. Più punti vendita, forbice dei prezzi che si amplia. Situazione opposta a Reggio Calabria, dove non solo il risparmio massimo è di poco superiore a 200 euro, ma dove nel punto vendita più economico si spendono quasi 6.400 euro, di più rispetto alla media nazionale. Non solo al Sud: ad Aosta, la spesa minima in città è di 6.500 euro e le possibilità di risparmio sono ridotte a 365 euro. Qui qualunque supermercato si scelga, la spesa resta carissima. Scarsa concorrenza significa sempre poca scelta e prezzi allineati. Su Altroconsumo.it/supermercati è possibile consultare l’inchiesta in integrale, con le tabelle della singole città e calcolare il punto vendita più conveniente secondo le abitudini di spesa. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

80 anni dalla Liberazione, gli eventi in Abruzzo per il 25 aprile

In tutto l’Abruzzo per domani, 25 aprile, per celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione. A Pescara …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *