Credito, meno prestiti e più autofinanziamento per le imprese. I dati dell’Abruzzo

A fine dicembre del 2011 (inizio della crisi dei debiti sovrani), i prestiti bancari alle imprese italiane ammontavano a 995 miliardi di euro, verso la fine del 2024, invece, la quota e’ scesa a 666 (-329 miliardi di euro pari a una contrazione del 33 per cento). Per contro, nello stesso arco temporale i depositi bancari delle aziende sono passati da 219 miliardi a 519 (+300 miliardi pari a un incremento del 137 per cento). A dirlo e’ l’Ufficio studi della Cgia.

La contrazione del credito alle attivita’ economiche sarebbe riconducibile alla combinazione di piu’ fattori e in aggiunta a quelli richiamati piu’ sopra vanno aggiunte le importanti trasformazioni registrate dal sistema bancario e imposte dalla Banca Centrale Europea (Bce) che, a seguito delle crisi finanziarie avvenute in questi ultimi decenni, ha introdotto dei parametri molto stringenti nella valutazione del merito e del rischio di credito. Dopodiche’, e’ utile ricordare che tutti gli istituti bancari sono stati costretti ad aumentare notevolmente il livello di patrimonializzazione, con misure che hanno indotto il sistema creditizio a razionalizzare i prestiti alle imprese meno insolventi, riducendo cosi’ il rischio di veder aumentare la platea dei crediti deteriorati che sono stati ridotti grazie alla vendita delle sofferenze (mercato delle cartolarizzazioni).

In questi 13 anni (2011-2024) ci sono state molte fasi in cui il credito alle imprese e’ sceso: negli anni dal 2012 al 2015, nel 2019 e nella prima parte del 2020 e a partire dal 2023 sino ad oggi. Va evidenziato che la fase di crescita molto sostenuta verificatasi tra la meta’ del 2020 fino al 2022 e’ stata ottenuta a seguito delle misure introdotte per fronteggiare la crisi pandemica.

Secondo i dati della Bce, tra il 2011 e il 2023 (ultimo anno in cui i dati sono disponibili per un confronto europeo), non tutti i paesi monitorati hanno subito una contrazione dei prestiti bancari alle imprese. Anzi. Il dato medio dell’Area dell’Euro, ad esempio, e’ stato pari al +4,3% (+188,6 miliardi di euro), con picchi positivi, per i big, del +61,4% in Francia e del +46% in Germania che, in valore assoluto, possono contare su un’esposizione degli istituti di credito verso le attivita’ economiche che, rispetto al nostro importo, a Parigi e’ piu’ del doppio e a Berlino, invece, e’ leggermente inferiore al doppio. Segnaliamo che tra le nazioni economicamente piu’ importanti solo la Spagna ha registrato una flessione superiore alla nostra. Se in Italia la riduzione e’ stata del 30,9%, Madrid ha visto scendere i prestiti del 46,7%. In difficolta’ anche le aziende dei Paesi Bassi che hanno subito una riduzione dell’8,1%.

Tra il novembre 2011 (periodo di picco massimo dei prestiti erogati alle imprese) e lo stesso mese del 2024 (ultimo dato disponibile), la maggiore contrazione delle consistenze si e’ verificata nel Centro (-42,6%) e nel Sud (-42,4%). In termini assoluti, invece, la riduzione piu’ importante ha interessato proprio quest’ultima ripartizione geografica con un calo di 118,1 miliardi. A livello provinciale le flessioni piu’ significative si sono verificate a Siena (-59,1%), Savona (-58,9%), Siracusa (-56,8%), Novara (-53,8%) e Rovigo (-52,4%). Le uniche province che hanno ottenuto un risultato anticipato dal segno piu’ sono state Trieste (+1,4%) e Bolzano (+1,5). Il dato medio nazionale e’ stato del -34,9%.

A livello regionale, in Abruzzo si è avuta una contrazione di 6,8 miliardi dei prestiti alle imprese nel periodo osservato con un calo percentuale del 41,4%. Dall’altra parte i depositi sono cresciuti di 4,6 miliardi con un incremento percentuale del +148,2%. A livello provinciale i prestiti a Pescara sono diminuiti di 2 miliardi (-46,4%), dato che piazza il capoluogo adriatico al 17mo posto in Italia in termini percentuali. Dall’altra parte si registra però un incremento di 1,1 miliardi per i depositi. In termini assoluti calo più marcato dei prestiti a Chieti con -2,3 miliardi ma in percentuale è una diminuzione minore (-44,5 %). Aumentano a Chieti i depositi delle imprese di +1,4 miliardo. In contrazione di un miliardo a L’Aquila i prestiti (-40,1%) e in aumento di +0,7 miliardi i depositi. Calo di 1,5 miliardi a Teramo dei prestiti e aumento dei depositi di 1,4miliardi.

Sempre tra novembre 2011 e novembre 2024, sul fronte dei depositi il Nordest e’ la macro area che ha subito l’incremento piu’ importante pari al 178%. La provincia con le imprese che hanno accumulato piu’ depositi e’ Cremona, dove sono aumentati del 298,3%. Seguono Bolzano con il +281,6, Enna con il +278,9, Salerno con il +270 e Potenza con il 257,7%. L’unica provincia d’Italia che ha visto diminuire i risparmi e’ stata Siena con il -20,1%.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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