Impennata dei reati informatici in Veneto (+35,3%), Abruzzo (+29,7%) e Puglia (+26,7%) nel 2020 rispetto al 2019. In un anno il cybercrime ha fatto registrare una crescita in tutta Italia del 17,2% a fronte in una generale diminuzione dei reati -17,4% denunciati nello stesso periodo. E’ quanto emerge da una prima analisi del Centro Studi delle Camere di commercio Tagliacarne, sull’andamento dei reati denunciati lo scorso anno.
Il report evidenzia una crescita generale dei reati economici (+0,9%), tra cui spiccano, in particolare, i delitti informatici (+19,8%) e le truffe e frodi informatiche (+17%). E’ soprattutto il Nord Est ad avere rilevato un’impennata delle denunce di reati informatici (+21,3%). Ma in rapporto alla popolazione, la regione piu’ colpita e’ la Liguria, con 571,7 reati informatici denunciati ogni 100mila abitanti, seguita dal Piemonte (569,1) e dal Friuli-Venezia Giulia (530,1). A rischio criminalita’ digitale e’ stata soprattutto Gorizia, al top per numero di reati denunciati, il 50% in piu’ della media italiana (678,1 contro 450). Mentre al secondo e al terzo posto si collocano Torino e Novara (rispettivamente 642,7 e 641,9). Piu’ al riparo dalla criminalita’ informatica appaiono, invece, Barletta-Andria-Trani (137,3), Bolzano (196,6) e Lodi (249,7).