Elezioni, Abruzzo al voto il 10 febbraio

L’Abruzzo tornerà al voto il 10 febbraio 2019 per il rinnovo del Consiglio regionale. La decisione e’ stata sancita d’intesa con la Presidente della corte d’appello dell’Aquila Fabrizia Francabandera e sentito il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio. Domani Lolli firmera’ il decreto di fissazione della data delle elezioni con la conseguente convocazione dei comizi elettorali.

Fioccano le reazioni. Il primo a commentare è Fabrizio Di Stefano. “Se finora il 10 febbraio era noto come il Giorno del Ricordo, d’ora in poi diventerà anche il giorno della vergogna dell’Abruzzo”, dice Fabrizio Di Stefano. “E’ bene essere chiari: si tratta di una scelta politica grave, che prolungherà di fatto l’agonia dell’Abruzzo, che prima è stato malgovernato e poi è stato abbandonato da D’Alfonso. La scelta di fondo da compiere era semplice, ossia tra la politica con la P maiuscola, e quindi voto il 10 novembre, o la politica con la P minuscola che ha avuto un ultimo, inutile senso di autoconservazione e di salvaguardia della poltrona per qualche settimana in più a danno dei cittadini. Restiamo e resto in azione e proseguirò con ancora maggiore determinazione il mio cammino per restituire alla nostra Regione e agli abruzzesi forza, dignità e un governo capace e autorevole”.

Forza Italia presenterà un ricorso al Tar contro il decreto del presidente vicario Giovanni Lolli, di convocazione, per il prossimo 10 febbraio, delle elezioni regionali anticipate. Lo ha annunciato il consigliere regionale di Fi, Mauro Febbo. “E’ una data inaccettabile, intollerabile, inopportuna: faremo ricorso al Tar”, ha spiegato il presidente della commissione di vigilanza.

“Ho già chiamato i nostri legali per impugnare dinanzi al Tar la folle scelta della giunta regionale di indire le prossime elezioni regionali per il 10 febbraio. Ritengo tale decisione non condivisibile, non corretta, contraria al bene dell’Abruzzo e che determinerà un evidente sperpero di denaro pubblico”, ha detto dal canto suo il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando la decisione del Presidente Lolli di indire le elezioni il prossimo 10 febbraio 2019. “Il Presidente Lolli, con il garbo che lo contraddistingue, mi ha personalmente comunicato che intende indire le elezioni per il 10 febbraio 2019, peraltro Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe – ha detto il Capogruppo Sospiri -. L’ho ringraziato per la cortesia, l’ho salutato, ma è evidente che sarà battaglia sul profilo legale. Ho già interpellato i nostri legali per impugnare al Tar la decisione, come già avvenuto in altre Regioni, una decisione che contrasteremo in ogni sede possibile. Non solo: considerando che Forza Italia non sta in Regione per scaldare sedie a spese degli abruzzesi, a partire dalla scadenza dei 90 giorni dallo scioglimento dell’assise determinata dalle dimissioni dell’ormai ex Presidente D’Alfonso, ovvero dal 22 novembre, sino al ritorno alle urne, noi restituiremo i soldi delle indennità, tolte ovviamente le tasse”. 

“E’ inaccettabile la scelta del Pd di tornare alle urne nel 2019, a un anno dall’incompatibilità e a sei mesi dalle dimissioni del Presidente D’Alfonso”. A sostenerlo è il consigliere regionale del M5S, Sara Marcozzi, candidata alla presidenza della Regione alle prossime amministrative. “Una decisione – aggiunge – che espone a un pericolo enorme l’economia della nostra regione. La legge, infatti, stabilisce che possano essere approvati solo atti “indifferibili” e “urgenti”. Il bilancio è certamente un atto indifferibile ma solo relativamente alla parte ordinaria, vale a dire l’approvazione di quella parte di bilancio che riguarda le spese correnti o quelle obbligatorie”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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