European Quality of Government Index, svetta la Provincia di Trento

“La Sardegna è agli ultimi posti in Europa per la qualità del contesto istituzionale. Ciò che penalizza in maniera particolare la regione è soprattutto la scarsa imparzialità nell’accesso ai servizi, un fattore che incide direttamente sul benessere dei cittadini e limita il potenziale di crescita e innovazione del settore produttivo”. Ad attestarlo è uno studio del Centro Studi della Cna Sardegna basato sui dati dell’European Quality of Government Index (Eqi), l’indice sulla qualità dell’amministrazione pubblica elaborato periodicamente dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Gothenburg, studio che compara le 208 regioni dei 27 Stati membri dell’Unione. Ma non c’è solo la Sardegna. L’European Quality of Government Index -la cui ultima edizione (aprile 2021) è basata su 129.000 interviste a cittadini comunitari (12.907 realizzate in Italia) e su questionari online- “fornisce una immagine dell’Italia abbastanza preoccupante, sebbene con una forte dicotomia tra un Centro-Nord più virtuoso e un Sud più problematico. Tutte le regioni, tranne la provincia autonoma di Trento, sono caratterizzate da un valore dell’indice Eqi inferiore allo zero, che rappresenta il valore medio dell’Unione”, evidenzia la Cna. La Sardegna, Eqi di -1,27, è 186esima su 208 regioni, “evidenziando una caratterizzazione tipica di tutta l’area mediterranea e dell’Europa sud-orientale”. Le regioni più virtuose sono tutte nordeuropee, ed in particolare di Finlandia, Danimarca, Olanda e Svezia; tra le peggiori: Bucuresti – Ilfov, la regione della capitale della Romania, seguita da Calabria e Campania. In Italia la Sardegna è 16esima, preceduta dal Molise e seguita dalla Puglia. Tra le più virtuose si afferma la Provincia autonoma di Trento, l’unica con un valore dell’indice prossimo alla media europea.
Dietro alla Provincia autonoma di Trento, con valori in progressiva riduzione ma sempre superiori a -1, tutte le regioni del Centro-Nord, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, provincia di Bolzano, Toscana, Emilia-Romagna, fino a Marche e Lombardia. Il valore dell’indice scende sotto l’unità con l’Abruzzo, la prima regione meridionale, registrando peraltro un netto stacco rispetto alla Lombardia che la precede in classifica. Dopo l’Abruzzo il Lazio, caratterizzato da un valore dell’indice tipico delle regioni meridionali, ed a chiudere la classifica Calabria e Campania, con un valore dell’indice che, giungendo a sfiorare -2, le qualifica tra le peggiori in Europa. Analizzando i singoli pilastri che compongono l’indice sintetico finale, ed in particolare lo specifico pilastro riguardante la qualità istituzionale, sebbene restando in bassa classifica, la Sardegna avanza di nove posizioni, divenendo 177 esima su 208 regioni. Anche in questo caso ai vertici della classifica europea solo paesi del Nord-Europa, Finlandia, Danimarca, Svezia, Olanda, mentre nella classifica delle regioni più problematiche, alla regione della capitale della Romania ed alle italiane Calabria e Campania, si aggiunge la francese Mayotte. Con riferimento esclusivamente alla qualità istituzionale, quindi, la situazione nazionale appare decisamente migliore: sopra la media europea Valle d’Aosta, Toscana, Provincia di Bolzano, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Provincia di Trento. Passando ad esaminare l’altro pilastro, che valuta più specificamente l’imparzialità dell’azione pubblica, “la situazione nazionale evidenzia un netto peggioramento”.
Mentre ai vertici della classifica europea per imparzialità trovano conferma Finlandia, Austria, Svezia, Danimarca e Olanda, tra le peggiori ci sono numerose regioni italiane, con la Calabria che conquista il primato assoluto, e non molto distanti la Basilicata (203esima) e la Sardegna, che collocandosi al 201esimo posto in classifica, fa peggio della Campania, posizionata al 200esimo posto.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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