Il Covid e i cambiamenti del mondo del lavoro

Oltre un terzo della forza lavoro attuale svolge professioni che cresceranno nei prossimi dieci anni (circa il 36%), mentre tutte le altre rimarranno stabili (20%) o decresceranno (44%). Solo la meta’ delle professioni in crescita, tuttavia, saranno legate a vario titolo alla tecnologia: aumenteranno anche professioni legate alla cultura, alla comunicazione, ai servizi di cura (di carattere sanitario e non), all’insegnamento e alla formazione. E’ quanto rileva lo studio ‘Professioni 2030: il futuro delle competenze in Italia’ di EY, Pearson e ManpowerGroup, che danno vita a un nuovo Osservatorio permanente sul mercato del lavoro “in grado di supportare stakeholder pubblici e privati nella definizione di politiche occupazionali e formative, modulate in base allo sviluppo delle esigenze dei mercati e delle imprese nei prossimi dieci anni”. I risultati della ricerca evidenziano come la transizione tecnologica e la crisi in atto avranno un ruolo chiave nel definire il futuro dell’occupazione, soprattutto come acceleratori dei processi di obsolescenza di competenze, mansioni e professioni. I processi di digitalizzazione e iperconnessione richiederanno profili di competenze compositi, in grado di gestire la complessita’ tecnica, tecnologica, organizzativa e gestionale. In tale contesto – si legge nel documento – sara’ essenziale tanto l’up- e reskilling dei lavoratori, quanto la formazione di skills adeguate nei giovani che fanno per la prima volta il loro ingresso sul mercato del lavoro.

“Da questo studio emerge in maniera chiara come la crisi Covid avra’ un ruolo chiave nel definire il futuro del lavoro e delle competenze – osserva Donato Ferri, Mediterranean Consulting and People Advisory Services Leader di EY – . In questi mesi abbiamo assistito ad un grande fenomeno sociale di sopravvivenza e adattamento che generera’ sul mercato del lavoro modifiche permanenti: avremo profili piu’ ibridi, con competenze tecniche (57% delle professioni in crescita sono legate alla tecnologia) e con una crescita di competenze sociali e relazioni, di ascolto, di comprensione; avremo soprattutto piu’ del 50% di nuove professioni che nasceranno con set di competenze che seguiranno dinamiche che si possono anticipare per arrivare preparati. Abbiamo quindi piu’ chiare quali sono le competenze fondamentali e quale sara’ la domanda e l’offerta di professioni per settori e per territori”. “Come sappiamo, l’ingresso dei giovani sul mercato del lavoro e’ da anni molto difficile -ha detto da parte sua – la pandemia in corso – con la perdita di posti di lavoro che ha generato – lo ha reso ancora piu’ complicato. In quanto societa’ education ci poniamo l’obiettivo di aiutare studenti e giovani a formare le competenze necessarie per entrare con successo in un mondo del lavoro che si trasforma incessantemente. Per offrire una formazione sempre al passo coi tempi e’ indispensabile oggi poter guardare in prospettiva ai cambiamenti dei prossimi anni”. Sottolinea poi Riccardo Barberis, ad di ManpowerGroup in Italia: “La pandemia che stiamo affrontando ormai da un anno ci ha posto davanti ad una crisi economica e sociale senza precedenti, che ha trasformato per sempre anche le dinamiche occupazionali. Oggi, se vogliamo far crescere imprese e occupazione nel lungo periodo, dobbiamo saper anticipare i trend futuri delle professioni e competenze piu’ richieste e dobbiamo saper rispondere ai bisogni delle imprese che nell’arco dei prossimi 10 anni, con l’accelerazione della digital transformation, vedranno radicalmente trasformati i propri modelli di business”. L’Osservatorio permanente sul mercato del lavoro costituito da ManpowerGroup insieme a EY e Pearson, conclude, “vuole dunque offrire una risposta concreta e contribuire ad aiutare attori pubblici e privati nella definizione di misure occupazionali e formative che possano rispondere ai bisogni di aree specifiche del Paese, di singoli settori e segmenti della popolazione”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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