E’ stato quasi completamente domato l’incendio che da ieri sta interessando la Kemipol, ditta di solventi e diluenti di Scerne di Pineto. Restano da spegnere piccoli focolai all’interno dell’area. Durante la notte è stato mantenuto un dispositivo di soccorso costituito da 30 unità e 15 automezzi operativi dei Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Teramo. Grazie al massiccio intervento di uomini e mezzi, provenienti da tutte le sedi del Comando e dalle sedi di Pescara e L’Aquila, l’incendio è rimasto confinato al magazzino dove si sono innescate le prime fiamme e non si è propagato alle altre porzioni dell’azienda. Per il completamento delle operazioni di spegnimento sul posto restano impegnate 16 unità con nove automezzi operative.
Ci sarebbe la presenza di cemento amianto nel tetto della Kemipol. Parte della copertura, a causa delle fiamme, è collassata. Uno dei blocchi del tetto, prelevato dai Vigili del Fuoco, è stato portato nei laboratori dell’Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta), dove è stata accertata la presenza di amianto. L’amianto, spiegano all’Agenzia, se si sfalda, se si rompe o se esplode può rappresentare un problema a causa delle fibre aerodisperse. Di conseguenza, la bonifica del sito dovrà avvenire secondo protocolli ben precisi. I risultati degli accertamenti dell’Arta sono stati trasmessi alle autorità competenti, a partire da quella sanitaria, per gli eventuali provvedimenti del caso.
I primi risultati analitici ottenuti sui quattro campioni di aria prelevati dai tecnici dell’Agenzia regionale per la tutela dell’Ambiente (Arta), a poche ore dallo scoppio dell’incendio nella ditta di solventi Kemipol a Scerne di Pineto, hanno rilevato concentrazioni significative di sostanze chimiche organiche potenzialmente dannose per la salute umana, limitate però all’area immediatamente circostante il capannone incendiato. Già a un chilometro di distanza dal rogo, si legge in una nota dell’Arta, la situazione appare meno critica, con livelli di contaminazione decisamente inferiori. Le analisi effettuate sul primo campione, prelevato in prossimità del capannone da dove sono partite le fiamme, hanno rilevato una concentrazione totale di composti organici volatili (VOC) pari a 80 ppb (parti per miliardo). In particolare, sono stati rilevati i seguenti composti: toluene, o-xilene, p-xilene, etilbenzene e m-xilene, noti come idrocarburi aromatici, comunemente impiegati come solventi industriali e in vari processi chimici. Il campione ha evidenziato una presenza significativa di etilacetato, composto organico spesso utilizzato come solvente in ambito sia industriale sia domestico, per le sue proprietà chimiche e la relativa bassa tossicità rispetto ad altri solventi. Nel secondo campione prelevato in zona Torre San Rocco, a circa 1 chilometro in linea d’aria rispetto al rogo, le analisi hanno evidenziato la presenza dei seguenti composti: toluene, o-xylene e p-xilene, per una concentrazione totale di circa 3 ppb (parti per miliardo).
Sul terzo campione, infine, eseguito in prossimità dell’istituto scolastico Moretti di Roseto degli Abruzzi, a circa 2 km in linea d’aria rispetto al luogo dell’incendio, sono state rilevate tracce di toluene in concentrazione non significative, inferiori ad 1 ppb. Le analisi sono state effettuate tramite gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS), tecnica altamente efficace utilizzata per separare, identificare e quantificare le sostanze chimiche presenti in un campione.
“Le concentrazioni delle sostanze inquinanti generate dalla combustione- spiega il direttore generale di Arta, Maurizio Dionisio – sono risultate elevate nelle immediate vicinanze del focolaio, ma diminuiscono progressivamente con la distanza. Anche le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria localizzate a Pescara – conclude – non hanno rilevato valori oltre i limiti”.