Inchiesta Pescaraporto, il Pm chiede la condanna per D’Alfonso e altri 4

E’ stata chiesta al gup del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, la condanna per tutti i cinque imputati nel procedimento, con rito abbreviato, relativo all’inchiesta sulla vicenda Pescaraporto, il complesso edilizio in costruzione dal 2012 lungo la riviera di Porta Nuova tra il ponte del Mare e il porto turistico. In particolare, il procuratore capo, Massimiliano Serpi, e il procuratore aggiunto, Anna Rita Mantini, hanno chiesto condanne a 10 mesi per l’ex governatore Luciano D’Alfonso, per l’avvocato Giuliano Milia e per il dirigente del Genio civile Vittorio Di Biase, e a 6 mesi per l’ex segretario dell’ufficio di presidenza Claudio Ruffini e per il dirigente comunale Guido Dezio. I cinque imputati sono accusati di abuso di ufficio e falso in atto pubblico. Nel corso della requisitoria, il procuratore Serpi ha parlato di “un intervento pesantissimo di D’Alfonso su Di Biase”, che avrebbe contribuito a determinare il radicale cambio di orientamento del dirigente del Genio civile, il quale, nel 2016, nell’ambito dell’iter riguardante il permesso a costruire, prima firmo’ una nota recante parere contrario sulla compatibilita’ geomorfologica dell’opera e neanche un mese dopo diede il via libera. Si torna in aula il prossimo 10 luglio per le arringhe difensive e la sentenza del gup. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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