Marsilio: entro sei mesi il collegio unico regionale nella nuova legge elettorale

“Fa parte del mandato di governo la nuova legge elettorale con il collegio unico regionale, al posto dei quattro provinciali. La riproporremo con uno spirito costruttivo, aperto al confronto, ma con l’obiettivo di approvarla nei primi sei mesi della legislatura, il più lontano possibile dalle prossime elezioni”. Questo l’annuncio di Marco Marsilio, confermato presidente della Regione Abruzzo, nel suo discorso all’Emiciclo, in occasione della prima seduta della XII legislatura che si è conclusa all’Aquila.

Per il presidente sarà invece una priorità: “Nella passata legislatura evidentemente non erano mature le condizioni, ma non mi sono arreso. Ora mancano cinque anni alle prossime elezioni ed è giusto porre questo tema al centro nel primo giorno della legislatura”. Perché la norma va “approvata il prima possibile, e migliorerà da subito la qualità della legislazione. Tutti gli assessori hanno un appartenenza territoriale, San Salvo, Trasacco, Corropoli, L’Aquila, Pescara e così via, e saranno indotti a non fare gli assessori della loro città né della loro provincia. Dovranno invece essere assessori al servizio dell’intera comunità abruzzese, perché ad essa, con il collegio unico, dovranno poi rispondere. E aggiungo anche che i consiglieri dovranno essere al servizio dell’intera comunità abruzzese”. “Consiglieri e assessori – conclude il presidente- non devono fare i sindacalisti del piccolo territorio, contro il resto dell’Abruzzo. Per questo dico e confermo che una nuova legge elettorale col collegio unico regionale aiuterà a far crescere la classe dirigente”.

“Un conto è avere nel quotidiano una dozzina di assessori che parlano costantemente con il governo, un conto avere solo sei assessori che devono parlare con tre ministri ciascuno, seguire troppe pratiche, perché gli assessorati si accumulano di competenze, e poi la ventiquattresima ora scatta per tutti. La norma che ha ridotto il numero di assessori e consiglieri va rivista, perché penalizza le regioni piccole come l’Abruzzo. E io non ho problemi ad ammettere di avere sbagliato nel votare il taglio, come deputato del Pdl nel 2011”. Così nel suo primo discorso programmatico, il confermato presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio (FdI) sul tema, anticipato nei mesi scorsi in sede di conferenza Stato-Regioni, dell’aumento del numero di assessori che in Abruzzo sono sei, mentre in Sardegna, ente a statuto speciale con lo stesso numero di abitanti, sono dodici. Nella prima seduta del Consiglio regionale della XII legislatura, svoltasi all’Aquila a palazzo dell’Emiciclo, Marsilio ha ammesso l’errore e le fibrillazioni in seno alla maggioranza che si accinge al secondo storico mandato, dove molti sono insoddisfatti per essere stati esclusi. “C’è un argomento spinoso che voglio affrontare direttamente di petto perché c’è una evidente sperequazione – ha esordito Marsilio – sfidando anche l’impopolarità. Sono stato protagonista, non da oggi, del dibattito sul tema della cosiddetta ‘coperta corta’. Non mi illudo che, se gli assessori fossero stati il doppio, sarebbe stato facile comporre la Giunta, la mia collega presidente sarda ha avuto gli analoghi problemi, e ha avuto quindici giorni in più per decidere, e ha chiuso solo l’altroieri, con il doppio degli assessorati a disposizione, pur avendo la Regione Sardegna la stessa classe demografica dell’Abruzzo”.

“Comunque – ha continuato Marsilio – da due anni su questo tema mi sto facendo promotore di una battaglia. C’è intanto una sperequazione con le Regioni a statuto speciale che, con un ricorso, non applicarono quella legge che prevedeva la cura dimagrante, il taglio delle poltrone, la riduzione della spesa pubblica”. Ha poi proseguito il presidente: “la Regione Abruzzo partecipa alla Conferenza delle Regioni, alla conferenza Stato-Regioni e alle varie commissioni, dove si discutono cose molto importanti, come la ripartizione del fondo sanitario nazionale, quello dei trasporti, dei fondi di coesione. Ebbene, nella Conferenza delle Regioni ci sono 14 commissioni, ma è chiaro che, se la Regione Abruzzo è rappresentata da 6, massimo 7 assessori, in metà delle commissioni non abbiamo neanche materialmente la possibilità di mandare qualcuno, per far valere le nostre posizioni, mentre, ad esempio, la Lombardia ha 16 assessori”. Non è una questione di tenuta politica, sottolinea poi Marsilio: “La maggioranza in Basilicata va avanti anche con quattro assessori, ma è chiaro che con meno posti aumentano i conflitti, è difficile rispettare gli equilibri”. Come avvenuto in queste ore anche in Abruzzo. “E’ un momento difficile, perché le legittime aspettative devono trovare poi una sintesi. E io mi assumo, come mio dovere, la responsabilità delle scelte” ha ammesso Marsilio, ringraziando la sua maggioranza per la “pazienza”, e chiedendo comprensione. A maggior ragione, però, “con le altre Regioni abbiamo chiesto di rivedere questa norma che penalizza le regioni piccole. Con meno consiglieri, poi, a rimanere scoperti, senza rappresentanza sono i territori meno popolosi, e marginali. Ci vuole una modifica in Parlamento di questa norma, è una questione che sta sopra di noi, poi eventualmente saremo noi ad essere investiti della modifica dello statuto e sapete quanto sia delicato un passaggio statutario, e quanto sia facile strumentalizzare questo tema”.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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