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Trento conferma anche nel 2020 la leadership delle città più green d’Italia, seguita da Reggio Emilia e Mantova, secondo quanto emerge dalla 28/a edizione del rapporto Ecosistema urbano, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, che fotografa le performance green di 105 citta’ capoluogo di provincia sulla base di 18 indicatori in cinque settori: ambiente, aria, acqua, mobilita’, rifiuti.
Teramo si piazza al ventesimo posto tra i capoluoghi d’Italia più verdi nel report ‘Ecosistema urbano 2021’ di Legambiente scatta una fotografa delle performance ambientali dei capoluoghi italiani. Per gli abruzzesi a seguire a distanza Teramo è il capoluogo di regione. L’Aquila si attesta al 56esimo posto, Chieti al 63esimo, Pescara al 76esimo. Campobasso anticipa al 73esimo posto il capoluogo adriatico seguito da Isernia al 99esimo posto, questo per il Molise. Il capoluogo teramano si distingue nel 2020 con un punteggio di 62.62 nei 18 indicatori presi in considerazione per elaborare la classifica dei capoluoghi più verdi d’Italia. La prima città in graduatoria, Trento, registra un punteggio di 84,71. I dati più significativi per Teramo riguardano l’incremento della percentuale di raccolta differenziata, è infatti la prima città in Abruzzo che ha raggiunto il 69,378 per cento conquistando così il 39esimo posto a livello nazionale. Decimo posto poi per produzione di rifiuti urbani annui pro capite: a Teramo 414,699 chilogrammi per abitante contro i 485 kg di Chieti che si attesta al 44esimo posto e i 486 kg annuo dell”Aquila al 45esimo posto. Menzione speciale anche come ‘best practice’ al Comune di Teramo nel Green public procurement (Gpp), l’approccio delle amministrazioni pubbliche per integrare, con criteri ambientali, nelle procedure di acquisto incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e soluzioni con il minore impatto possibile sull’ambiente. Dal monitoraggio dell’Osservatorio appalti verdi di Legambiente e Fondazione ecosistemi Teramo si distingue per l’applicazione dei Criteri ambientali minimi.
Il rapporto è stato presentato nel corso dell’evento “Citta’ Italia: i cambiamenti che guidano la ripartenza”. Palermo e Catania sono in coda: in sette degli ultimi dieci posti ci sono centri del Sud, con l’eccezione di Alessandria (102) e Cosenza che risale al quarto posto. Milano e’ l’unica tra le grandi citta’ metropolitane ad aver conseguito miglioramenti su quattro degli indicatori piu’ importanti: mobilita’, aria, rifiuti e auto.
