Solo cinque anni ci separano dai nuovi limiti europei sulla qualità dell’aria, ma le città italiane sono drammaticamente impreparate: l’aria resta irrespirabile e i livelli di inquinamento attuali sono ancora troppo distanti dai parametri che entreranno in vigore nel 2030. È quanto emerge dal nuovo report di Legambiente “Mal’Aria di città 2025“, che l’associazione ambientalista lancia oggi, a Milano, nel giorno di avvio della sua campagna itinerante Città2030, come cambia la mobilità che, fino al 18 marzo, attraverserà le città italiane, facendo tappa a Pescara il 5 marzo, per capire quanto manca alle aree urbane per avere un sistema di trasporto sostenibile, efficiente, accessibile e che renda le strade più sicure, a partire dagli utenti più deboli come i pedoni e i ciclisti.
Il report Mal’Aria ha analizzato nei capoluoghi di provincia i dati relativi alle polveri sottili (PM10) e al biossido di azoto (NO2).
“In Abruzzo, se ad oggi tutti i nostri capoluoghi rientrano nei limiti di legge secondo la normativa attuale, rispetto ai valori previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, solo l’Aquila è già pronta ai nuovi target, seguita, come qualità dell’aria, da Teramo, Chieti e Pescara, che risulta anche tra i 23 capoluoghi di provincia con la concentrazione media annuale più alta di NO2 (biossido di azoto)”, si legge nel report.
“Con soli cinque anni davanti a noi per adeguarci ai nuovi limiti europei al 2030, dobbiamo accelerare drasticamente il passo – dichiara Silvia Tauro, presidente di Legambiente Abruzzo-. È una sfida parte dalle città ma richiede il coinvolgimento di regioni e governo, in un approccio integrato tra politiche del clima, della qualità dell’aria e dell’energia.
Dalla mobilità, con un trasporto pubblico locale efficiente e che punti drasticamente sull’elettrico e più spazio per pedoni e ciclisti, alla riqualificazione energetica degli edifici, fino alla riduzione delle emissioni del settore agricolo e zootecnico, le misure da adottare sono chiare e le tecnologie pronte: quello che manca è il coraggio di fare scelte incisive per la salute dei cittadini e la vivibilità delle nostre città”.
“I dati del 2024 confermano che la riduzione dell’inquinamento atmosferico procede a rilento” – continua Silvia Tauro – “con le nostre città ancora lontane dagli obiettivi target. Le conseguenze coinvolgono anche la salute pubblica e l’economia. Alla luce degli standard dell’OMS, che suggeriscono valori limite molto più stringenti rispetto a quelli di legge attuali e che rappresentano il vero obiettivo per salvaguardare la salute delle persone, la situazione diventa ancora più critica: il 97% delle città monitorate supera i limiti dell’OMS per il PM10 e il 95% quelli per l’NO2. L’inquinamento atmosferico, infatti, è la prima causa ambientale di morte prematura in Europa, con circa 50.000 morti premature solo in Italia“.
“Alla luce dei dati emersi durante la conferenza stampa di Legambiente sulla qualità dell’aria, alla quale ha partecipato anche Arta Abruzzo come di consueto – dichiara il Direttore Generale dell’ARTA Maurizio Dionisio – , riteniamo fondamentale adottare strategie mirate per la riduzione delle emissioni inquinanti. Un settore prioritario è la mobilità urbana, dove è necessario incentivare il trasporto pubblico e le soluzioni di mobilità sostenibile, scoraggiando l’uso eccessivo dei mezzi privati a combustione interna.
Nel 2024, 25 città, su 98 di cui si disponeva del dato, hanno superato i limiti di legge per il PM10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo), con 50 stazioni di rilevamento – dislocate in diverse zone dello stesso centro urbano.
In cima alla classifica troviamo Frosinone per il secondo anno di fila e Milano, entrambe con 68 giorni oltre i limiti consentiti. Al terzo posto assoluto si posiziona Verona, seguita da Vicenza.